Pausa pranzo: consigli da seguire

La pausa pranzo è ormai un'abitudine per moltissimi lavoratori che avendo poco tempo a disposizione non possono tornare a casa a pranzare. La pausa pranzo essendo una cosa quotidiana deve essere salutare e diventare un pasto regolare al pari degli altri.

Pausa pranzo: consigli da seguire

La pausa pranzo è ormai un’abitudine per moltissimi lavoratori che avendo poco tempo a disposizione non possono tornare a casa a pranzare. La pausa pranzo essendo una cosa quotidiana deve essere salutare e diventare un pasto regolare al pari degli altri e per ciò essere possibile si dovrebbe portare a casa oppure mangiare nella mensa aziendale, anche se forse prepararsi le cose da se è sempre meglio. Gianfranco Rotondi, ministro per l’attuazione del programma di governo, aveva proposto di eliminare la pausa pranzo per lavorare di più e non perdere tempo, ovviamente questa cosa è stata criticata perchè viola tutte le regole del buon senso e della sana alimentazione.

La pausa pranzo è un pasto regolare e deve essere fatto come se fossimo a casa e cioè stando attenti a variare il cibo, cucinandolo nel modo giusto evitando i cibi troppo grassi. I dati sono incoraggianti perchè il consumo delle insalate da asporto nelle confezioni monoporzione negli ultimi dieci anni è triplicato.
 

Vediamo come si comportano gli italiani durante la pausa pranzo:

  • ristorante/pizzeria 25,8%
  • bar/tavola calda 18,1%
  • mensa aziendale 35,8%
  • fast food 2,7%
  • ristoranti etnici 1,6%

 

I nutrizionisti si sono tutti schierati contro le dichiarazioni del ministro Rotondi, che sono una buona parte di quello che non si dovrebbe mai fare come per esempio saltare i pasti o concentrare il cibo la sera, insomma va bene produrre ma non si deve mai mettere la nostra salute in secono piano.
 

Andrea Ghiselli, nutrizionista dell’INRAN ha dichiarato: “Da un punto di vista nutrizionale saltare i pasti è quanto di più negativo si possa fare Pranzare è importante per ricaricare il fisico, soprattutto quando si lavora: esiste un calo fisiologico dell’attenzione tra le ore 14 e le ore 16, che non è necessariamente legato alla pausa pranzo, ma al ritmo sonno-veglia. Piuttosto, è fondamentale scegliere piatti equilibrati e sani, adeguati al proprio fabbisogno calorico e al proprio dispendio quotidiano di energie“.
 

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Parole di Serena Vasta