Partorisce a casa senza medici e il bambino muore, minacciata online

Partorisce a casa senza medici e il bambino muore, minacciata online

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Drammatica vicenda che vede protagonista una donna americana che ha scelto di dare alla luce il proprio figlio a casa con la pratica cosiddetta del Free Birth ossia del parto effettuato nell’ambiente domestico senza l’aiuto di professionisti medici e paramedici. Come spesso può accadere ci sono state complicazioni durante il travaglio – lunghissimo, peraltro – ma la donna ha deciso di non chiedere aiuto né di recarsi in ospedale se non quando era troppo tardi. Il risultato è che il bambino è nato morto e che una volta raccontato il tutto online in un gruppo Facebook dedicato si è scatenata un’ondata di insulti e minacce molto violente.

La pratica del Free Birth consiste nel tentare di ritornare alle origini con un parto non in ambiente ospedaliero e nemmeno con l’assistenza di personale medico. Insomma, un’esperienza il più naturale possibile che di solito avviene a casa circondati da parenti o amici cercando di vivere questa esperienza nel modo più tradizionale possibile.

Va da sé che dall’altro piatto della bilancia si sommano tutti quei rischi notevoli di questa pratica e spesso, come si suol dire, il gioco non vale la candela. Soprattutto quando entra in gioco la vita di un neonato. La dimostrazione è in quest’ultimo episodio che arriva dai Stati Uniti.

Nota come Lisa, questa donna californiana ha deciso di procedere con il Free Birth a casa, solamente assistita dal marito. Di più: sin dall’inizio della gestazione, la coppia non aveva effettuato alcun controllo e analisi proprio per un’esperienza il più tradizionale possibile. Decisione che si è dimostrata essere molto pericolosa visto che ha portato alla morte del bambino.

Come raccontato dalla stessa donna online, il travaglio è stato lunghissimo, ben 6 giorni, e solamente quando ormai era troppo tardi i due hanno deciso di recarsi all’ospedale per richiedere aiuto. Ma i medici non hanno potuto far niente per salvare il bambino.

Dopo aver raccontato tutto online si è aperto il secondo capitolo di questa triste storia con un’ondata di haters che hanno non solo insultato ma anche minacciato Lisa accusandola di essere la responsabile unica insieme al marito della morte del piccolo. Così facendo, anche la pagina Facebook della Free Birth Society è stata chiusa due settimane fa, vista l’ondata di messaggi e minacce ricevute.

Parole di Redazione