Parto naturale dopo cesareo: quando è possibile?

Il parto naturale è possibile dopo un cesareo? Sì ma solo se ci sono alcuni requisiti: età della mamma sotto i 35, taglio cesareo trasversale basso, parto non gemellare o podalico.

Parto naturale dopo cesareo: quando è possibile?

Nonostante l’OMS (Organizzazione Mondiale di Sanità) stia incoraggiando il parto naturale, che dovrebbe costituire la stragrande maggioranza delle nascite, in Italia la percentuale di cesarei è ancora molto alta rispetto alla media europea. Circa il 15% dei neonati viene alla luce grazie a questo intervento chirurgico, a volte non proprio indispensabile. Ma come si deve porre una madre che abbia già partorito tramite taglio cesareo, di fronte ad una nuova gravidanza? Può legittimamente chiedere di poter avere un parto naturale? Sì, ma con molte riserve.

Esistono una serie di requisiti necessari per far sì che, dopo un primo figlio nato chirurgicamente, il secondo possa invece venire al mondo in modo più naturale. Intanto, il tipo di cesareo effettuato in precedenza: il taglio trasversale basso (che, poi, è quello più praticato) può non dare problemi in un successivo travaglio naturale. Tuttavia, questo solo se l’intervento sia stato eseguito a più di 24 mesi di distanza dal successivo parto e solo se il feto non superi i 4 kg di peso.
 
Anche l’età della gestante conta, per maggior sicurezza è sconsigliato un parto vaginale dopo un cesareo alle mamme di oltre 35 anni. Improponibile, poi, se i cesarei subiti siano stati più di uno, se la gravidanza è gemellare e se, infine, il bebè si presenta in posizione podalica. Qual è il rischio principale a cui la partoriente che avesse subito un cesareo in precedenza andrebbe incontro durante il travaglio? Si tratta di una eventualità rara (1% dei casi) ma comunque, presente: la rottura dell’utero in corrispondenza della cicatrice.
 
Tuttavia, in caso la gestante fosse in possesso di tutte le carte in regola per affrontare un parto vaginale, si tenterebbe il cosiddetto “travaglio di prova”,costantemente monitorato dal ginecologo, in modo da poter intervenire chirurgicamente qualora si presentasse qualche complicazione. La cosa migliore è che la futura mamma valuti bene ogni possibile rischio con il proprio medico, in modo che, al momento del parto, possa sentirsi assolutamente sicura e tranquilla, e godere della più totale assistenza.

Parole di Paola Perria