Le parole che ti rendono una persona negativa

Spesso usiamo le parole in mondo improprio, sbagliato o inconsapevole. Alcune ci rendono persone negative agli occhi di chi interagisce con noi...

Le parole che ti rendono una persona negativa

Foto Shutterstock | ESB Professional

Vi è mai capitato di rendervi conto di parlare con qualcuno e notare maggiormente le cose negative che dice? È come se la memoria selezionasse quanto di brutto o fastidioso avete sentito e appiccicasse una etichetta “cattiva impressione” a quell’incontro, facendovi pensare al quell’interlocutore come a una persona negativa… Beh, è normale. Secondo Scott Bea, psicologo della Cleveland Clinic, il cervello umano ha quello che viene chiamato “pregiudizio negativo”.

Spesso usiamo le parole in mondo improprio, sbagliato o inconsapevole e alcune ci rendono persone negative agli occhi di chi interagisce con noi. Questo “atteggiamento” è antichissimo, risale ai tempi dei nostri antenati, e se pensate non sia il vostro caso forse vi sbagliate…

Il potere negativo di “Devo”, tra le parole da evitare

La prima modifica che si può fare al linguaggio quando si parla con gli altri è quello di utilizzare il verbo “posso” invece di “devo“. Questo perché “dovere” suona come un peso e restituisce un senso di chiusura, mentre “potere” è un inno all’apertura e suona più come un’opportunità

Dire ‘posso’ porta un senso di possibilità e di accoglienza dell’esperienza, ha un beneficio positivo per noi. È la differenza tra una minaccia e una sfida” ha spiegato lo psicologo Bea.

Stop alla formula del “Sono infelice”

Anche se a un primo sguardo potreste non notare grandi differenze, tra “sono infelice” e “ho avuto delle giornate tristi” in realtà una differenza c’è. Ed è fondamentale accorgersene per invertire senso di marcia e migliorarsi.

Questo perché la prima frase – che potremmo inserire tra le pessime cattive abitudini di molti – può risultare opprimente e descrivere una situazione quasi impossibile da superare e la seconda, invece, lascia spazio alla possibilità di migliorare la propria condizione, dipingendo un quadro meno drammatico dell’esperienza.

Questi piccoli cambiamenti nel modo di esprimersi possono essere messi in pratica sin da subito e sono utili per abituarsi all’uso di un linguaggio più corretto e meno “nero” quando parliamo di noi stessi e di quello che stiamo provando.

Mettere in atto questi piccoli trucchi aiuterà non solo ad essere persone meno negative, ma anche a guardare più spesso il “bicchiere mezzo pieno” esorcizzando il cortocircuito dell’infelicità che chiama infelicità e, perché no, permette di essere anche più produttivi

Parole di Giovanna Tedde