Il disordine fa male, lo dice la scienza

Siamo stressati perché c'è disordine o c'è disordine perché siamo troppo stressati per affrontarlo? La risposta degli studiosi

Il disordine fa male, lo dice la scienza

Foto Shutterstock | Roman Samborskyi

A casa regna il caos e sempre più spesso non troviamo oggetti comuni come le chiavi dell’auto? È ora di affrontare il problema disordine. Diversi studi hanno evidenziato il legame che intercorre tra confusione domestica e stress emotivo, rilevando come le case più disordinate siano correlate a livelli di ansia e nervosismo più elevati. È una situazione che, secondo la scienza, sarebbe più diffusa tra le donne, anche in contesti di convivenza.

Il disordine aumenta i livelli di cortisolo (soprattutto nelle donne)

Da uno studio su coppie sposate di Los Angeles con doppio reddito e un bambino in età scolare, è emerso come il livello di cortisolo, noto anche come ormone dello stress, era più alto nelle donne che pensavano che le loro case fossero disordinate. In confronto, la maggior parte degli uomini non percepiva la casa come “in stato di confusione” e non subiva i contraccolpi ormonali di questa condizione.

Le donne erano responsabili di più lavori domestici continuavano a sentirsi stressate anche una volta tornate a casa, mentre gli uomini erano in grado di rilassarsi, con diminuzione sensibile dei livelli di cortisolo. Sebbene queste coppie condividessero le stesse case, avevano percezioni radicalmente diverse sul livello di disordine degli ambienti.

Chi procrastina, tende a essere più disordinato: lo dice uno studio

Un’altra scoperta interessante che potrebbe spiegare la sfida apparentemente insormontabile del troppo caos domestico? Un altro studio, riportato dal New York Times, ha evidenziato un nesso tra procrastinazione e disordine. Coloro che tendono a rinviare compiti spiacevoli da svolgere, come pagare le bollette, rimandano anche il momento di mettere in ordine la casa.

Tenendo conto dei risultati di entrambi gli studi, non possiamo che porci una domanda: siamo stressati perché c’è disordine o c’è disordine perché siamo troppo stressati per affrontarlo? Oppure entrambe le situazioni creano un circolo vizioso che consente alla nostra pila di documenti, vestiti, libri e bollette di crescere incessantemente e senza una logica?

Home decluttering? Meglio farlo insieme a qualcuno!

In risposta ai risultati del primo studio, l’autore principale Darby Saxbe, professore di psicologia presso l’Università della California, suggerisce alcuni consigli di decluttering che farebbero rabbrividire la guru giapponese Marie Kondo. Saxbe sostiene che quando tocchiamo un oggetto ci sentiamo in qualche modo legati ad esso e, di conseguenza, diventa difficile liberarsene.

Quindi, invece di raccogliere un oggetto per vedere se “suscita gioia”, dovremmo farlo fare a un amico o al partner, prima di decidere se tenerlo o eliminarlo. Secondo l’autore dello studio, diventare un acquirente consapevole è un fattore che può aiutare nel tenere in ordine la casa. Infatti, una volta che gli oggetti entrano in casa, è più difficile separarsene, quindi è meglio fare attenzione a ciò che acquistiamo.

Il segreto è dividere i compiti in modo equo!

Oltre ad apprendere alcuni trucchi per uscire dal disordine emotivo, trovare un modo per condividere il fardello del caos domestico potrebbe essere un punto di svolta. Uno dei risultati più evidenti di questi studi è che nelle coppie eterosessuali in generale gli uomini semplicemente non percepiscono lo stress del disordine. Una possibile soluzione? Dividere le faccende domestiche in modo equo. Questo non significa necessariamente che una divisione a metà sia ciò che funziona meglio, ma far sì che il nostro partner e i figli si assumano parte della responsabilità del decluttering potrebbe aiutare.

Lo sapevate che il riordino è anche un lavoro emotivo?

Negli ultimi anni, si è parlato molto del concetto di “lavoro emotivo”, un termine coniato dalla sociologa Arlie Hochschild, che si traduce in “il lavoro invisibile e non retribuito che facciamo per mantenere coloro che ci circondano a proprio agio e felici“. In superficie, l’atto di decluttering è un lavoro fisico, ma come suggeriscono questi studi può anche costituire un lavoro emotivo. Considerando la connessione tra stress e disordine, decidere una più equa divisione dei lavori domestici sembra ancora più importante per il nostro benessere psicologico ed emotivo. Per partire nel viaggio per rimettere in sesto la casa (e la vita), potreste poi leggere almeno 5 libri che potranno aprire nuove prospettive e aiutarvi a cambiare.

Parole di Giovanna Tedde