Onde elettromagnetiche: i danni alla salute provocati dai cellulari

Non ci sono attualmente prove scientifiche sufficienti che sostengano danni gravi alla salute, ma siamo sicuri che vivere con il telefono cellulare in mano non ci esponga a gravi pericoli?

Onde elettromagnetiche: i danni alla salute provocati dai cellulari

Quali sono i danni alla salute provocati dai cellulari per via delle onde elettromagnetiche? Gli studi condotti fino a oggi non hanno mostrato correlazioni significative tra l’esposizione a campi magnetici e un’aumentata insorgenza di cancro. Eppure i giudici della Cassazione hanno dato ragione a Innocente Marcolini, l’ex dirigente di azienda che ha contratto un tumore al cervello per l’utilizzo del telefono cellulare per oltre 6 ore al giorno, stabilendo che i telefonini potevano esserne la causa.

Molti sono stati gli studi scientifici effettuati negli ultimi anni sull’eventuale pericolosità delle onde elettromagnetiche per il corpo umano. Alcuni di essi hanno sottolineato la presenza di effetti nocivi sulla salute, altri hanno invece ribadito l’assenza di pericoli per l’uomo. Cerchiamo quindi di capire di cosa stiamo parlando.

Le onde elettromagnetiche

Le onde elettromagnetiche sono presenti ovunque nell’ambiente: dalle sorgenti naturali, a quelle artificiali come ad esempio televisori, computer, forni a microonde, telefoni cellulari e phon, generano una combinazione di campi elettrici e campi magnetici che si propagano nello spazio. Il più evidente degli effetti biologici dei campi elettromagnetici è il surriscaldamento dei tessuti corporei, effetto facilmente riscontrabile dopo una lunga conversazione usando il telefono cellulare. La pericolosità di questo fenomeno sta nel fatto che questo riscaldamento avviene internamente al corpo senza essere percepito dagli organi sensoriali, quindi l’organismo non è in grado di attivare i necessari meccanismi di compensazione.
È quindi scientificamente assodato che i campi elettromagnetici interagiscono con il corpo umano, e questa interazione è tanto più preponderante quanto più vicina è la sorgente e la frequenza di essa. Ma in condizioni normali, i livelli ai quali siamo esposti nella vita di tutti i giorni quando per esempio lavoriamo al computer, guardiamo la televisione o telefoniamo, sono inferiori ai valori richiesti per produrre un riscaldamento significativo, e se tali livelli sono rispettati, non vi sono ancore prove scientifiche di rischi per la salute.

Correlazione tra onde elettromagnetiche e aumento del rischio di cancro

Numerosi gli studi epidemiologici e di laboratorio per capire se vi sia veramente un’associazione tra onde elettromagnetiche e tumori quali ad esempio quelli al cervello o all’orecchio, ma la maggior parte di essi non ha stabilito nessuna chiara corrispondenza fra le due cose. Oggi si sta procedendo a studiare la correlazione tra l’insorgenza di cancro e l’esposizione a campi elettromagnetici a lungo termine.
Eppure nel 2012 la Corte di Cassazione ha riconosciuto una pensione di invalidità dell’80% a Innocente Marcolini colpito da un tumore benigno al nervo trigemino, che è stato attribuito ad un uso eccessivo del cellulare. E’ la prima sentenza in Italia che ha indicato un nesso di causalità tra un uso intensivo del cellulare e un tumore, ma alcuni esperti hanno ribadito che la sentenza non trova solida giustificazione perchè non esistono prove scientifiche di questo nesso.

Regole da osservare

Purtroppo siamo sempre più esposti alle radiazioni delle onde elettromagnetiche e, non essendo ancora chiari gli effetti biologici sul corpo umano, sarebbe buona norma seguire delle regole per non sottovalutare il fenomeno:

  • Non tenere il telefono cellulare acceso in prossimità degli organi vitali e preferire la sua custodia in una borsa rispetto alle tasche dei vestiti
  • Evitare lunghi e frequenti colloqui e utilizzare il gli auricolari
  • Non dormire con il telefono cellulare acceso vicino al letto
  • Evitare l’uso prolungato di telefoni cellulari elettrici da parte dei bambini

Da una ricerca condotta dall’Università di Bordeaux è emerso anche il consiglio di non utilizzare il telefono cellulare per più di 15 ore al mese. E secondo Angelo Gino Levis , ex-professore ordinario di mutagenesi ambientale presso l’Università di Padova nonché della Commissione Oncologica Nazionale, è importante anche non utilizzare apparecchi wireless in condizioni di scarsa ricezione, perchè in questo caso l’intensità del campo elettrico che l’apparecchio genera per catturare il segnale sarà maggiore.

Parole di Anna Franceschi