Omofobia, cartello in agriturismo del Salento: “Toilette per gay”

L’associazione Lea per i diritti Lgbt denuncia un cartello apparso in un bagno nell'agriturismo del Salento: la toilette per gay, con disegno colorato metà azzurro e metà rosa. “Indegno e omofobo” denuncia l’associazione. La difesa della proprietaria della Tenuta Le Camporelle di Cavallino (Lecce): “ Era della vecchia gestione”.

Omofobia, cartello in agriturismo del Salento: “Toilette per gay”

L’associazione per i diritti Lgbt, Lea, segnala un episodio di discriminazione di genere: in un agriturismo del Salento un cartello che indica i bagni per “donne, uomini e gay“, con tanto di disegno colorato. L’immagine accusata di omofobia è stata fotografata nella Tenuta Le Camporelle di Cavallino, alle porte di Lecce, “un indegno cartello omofobo con annesse imbarazzanti icone”.

Toilette per gay: il cartello in un agriturismo del Salento

La fotografia incriminata e che ha fatto il giro del web, è stata divulgata dall’associazione che si batte per i diritti Lgbt, Lea-Liberamente e Apertamente. Nell’immagine si vede un pannello, posto a vari metri di altezza, con le indicazioni per la toilette: una figura femminile colorata di rosa per le donne, per gli uomini un’immagine azzurra e infine un individuo mezzo rosa e mezzo azzurro per indicare i gay. “Un cartello indegno e omofobo” attacca l’associazione, che poche settimane fa aveva criticato pesantemente insieme all’Arcigay di Napoli un episodio simile, l’annuncio di un proprietario di case vacanze in Calabria dove “non accettano gay e animali”.

Per l’Associazione Lea è “allucinante che nel 2017 esistano ancora casi di questo tipo, dove si ricalca una grande confusione fra identità di genere e orientamento sessuale, e lo si fa sfoggiando delle comunicazioni in locali pubblici così fuorvianti e omofobe, che avviliscono e fanno molto male“.

La proprietaria dell’agriturismo: “E’ un cartello della precedente gestione”

La proprietaria dell’agriturismo Le Camporelle declina ogni accusa di omofobia, spiegando che il cartello era sopra le porte della precedente gestione, inoltre coperto e quindi non visibile. Aggiunge che “qualcuno si è divertito ad arrampicarsi fino a quell’altezza e sbirciare sotto la copertura, fotografando poi il cartello così com’era quindici anni fa. Probabilmente abbiamo fatto male a non toglierlo, ma ribadisco che fino a qualche giorno fa non è mai stato visibile”.
Per la donna si tratta di un goffo tentativo di far pubblicità negativa alla struttura ricettiva perché “spesso abbiamo ospitato coppie omosessuali e gli atteggiamenti discriminatori non ci appartengono”. Il web intanto si è scagliato contro il Bed and Breakfast inondando la struttura di mail offensive e dai toni accesi. La proprietaria ha già annunciato comunque che il cartello sarà rimosso.

Parole di Lavinia Sarchi