Di Camilla Buffoli | 29 Agosto 2014
Omocisteina bassa? Le cause possono essere diverse, ma i rischi sono davvero ridotti a zero e non è necessaria, in realtà, nessuna terapia . Ma cerchiamo di saperne di più di capire meglio cos’è l’omocisteina, che ruolo svolge nell’organismo e che implicazioni hanno i suoi valori.
L’omocisteina è un aminoacido solforato. Una sostanza che è da tenere sotto controllo soprattutto quando supera i livelli di guardia. Infatti, quando i valori di omocisteina nel sangue sono troppo alti potrebbero influire negativamente sulla salute del sistema cardiovascolare, candidandosi a diventare un fattore di rischio da non sottovalutare. L’iperomocisteinemia potrebbe aumentare le probabilità di comparsa di patologie cardiovascolari, come l’ateroscelori o l’infarto del miocardio.
Inoltre, valori elevati di omocisterina potrebbero essere indicativi della presenza di alcune malattie, come l’ipotiroidismo, la psoriasi o il lupus eritematoso sistemico, per esempio.
I valori di riferimento da considerare nella norma sono: per gli uomini fino a 13 μmol/l; per le donne fino a 10.1 μmol/l; per i bambini di età inferiore ai 14 anni fino a 11.3 μmol/l.
Al contrario, quando i livelli di omocisteina inferiori alla media non bisogna preoccuparsi, anzi. Se una dieta povera di grassi animali e uno stile di vita ricco di ottime abitudini, come l’attività fisica aerobica, sono i principali responsabili della riduzione dei valori di omocisteina nel sangue è ovvio che non sia da considerare un pericolo, ma tutto l’opposto.
Parole di Camilla Buffoli