Di Valentina Morosini | 5 Marzo 2010
L‘obesità è una malattia e si muore. Non è discriminazione. Molti lettori sostengono che più che informazione, nel nostro Paese, si tende solo a trattare le persone grasse come “diverse”. Forse hanno ragione e forse dovrebbero alzare la loro voce un po’ più forte per farsi ascoltare. Io oggi posso solo riportare un dato sconvolgente: ogni giorno ben 156 italiani perdono la vita per conseguenze legate ai chili di troppo. E le cose potrebbero andare sempre peggio negli anni a venire, considerando che un bambino su tre, nel nostro Paese, è affetto da obesità o è in sovrappeso (12,3% e 23,6%).
La Regione italiana con il dato più preoccupante è la Campania, con il 49% di piccoli ‘over size’, fra bambini obesi (21%) e in sovrappeso (28%). E proprio su questo tema si interrogheranno gli esperti riuniti a Roma, domani e sabato, al Congress Science in Nutrition (Parco dei Principi), per dare risposte precise e indicazioni aggiornate per fronteggiare una pandemia che appare dilagante.
Oggi, obesità infantile e ‘obesity food’ saranno al centro di un dibattito che si annuncia molto acceso, assicurano in una nota gli organizzatori del congresso. Da una parte la scienza italiana dall’altra quella mondiale.
Parole di Valentina Morosini