Obama e la parità salariale tra uomini e donne

Il Presidente Usa Obama ha firmato un nuovo ordine esecutivo e ha promosso una nuova legge per garantire la parità salariale a uomini e donne.

Obama e la parità salariale tra uomini e donne

Il Presidente Usa Barack Obama e la parità salariale tra uomini e donne. Più che uno slogan da campagna elettorale, un tentativo concreto di riportare a livelli più simili e accettabili gli stipendi delle donne e degli uomini. Allo scopo, Obama ha firmato un ordine esecutivo per regolamentare l’erogazione degli stipendi ai dipendenti nelle società e nelle aziende fornitrici del governo, ma non solo.

L’occasione è stata una cerimonia alla Casa Bianca per il “National Equal Pay Day” celebrato ieri, 8 aprile, e indetto dallo stesso Obama per porre l’accento sulla questione della parità salariale. L’azione concreta è stata la firma, da parte del Presidente degli Stati Uniti, di un ordine esecutivo che vieta ogni forma di discriminazione salariale tra i lavoratori, che deve essere applicato a tutti i fornitori del governo, a tutte le società che hanno ricevuto appalti dalle autorità Usa.

“Sfortunatamente la disparità salariale continua ad essere un problema reale e persistente che penalizza le donne, le loro famiglie e l’intera economia” ha sottolineato Valerie Jarret, capo consigliere della Casa Bianca. Negli Stati Uniti, in media, gli uomini guadagno il 25% in più rispetto alle donne, cioè le americane si mettono in tasca circa 77 centesimi per ogni dollaro guadagnato dai compagni maschi. Anche tra i lavoratori impiegati alla Casa Bianca le differenze di stipendio, tra uomini e donne esiste e raggiunge, mediamente quota 12%, in favore degli uomini.

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Se l’ordine esecutivo fresco di firma di Obama ha un ambito di applicazione ristretta, la proposta di legge sulla parità retributivaPaycheck Fairness Act” allargherebbe lo stesso principio di eguaglianza salariale a tutti i lavoratori statunitensi. La legge c’è, la proposta dei democratici anche, ma le speranze che diventi effettiva e operativa sono remote, visto che i repubblicani remano contro, bloccando le nuove norme, senza concedere l’appovazione, in senato.

E in Europa com’è la situazione? Anche nel Vecchio Continente si è celebrata la Giornata per la parità salariale, il 28 febbraio, ma non si è fatto molto altro. Secondo le stime più recenti le lavoratrici europee, come le colleghe d’oltreoceano, ma leggermente meno discriminate, guadagnano meno degli uomini, con un divario pari al 16,4% circa. In Italia, Matteo Renzi ha proposto di inserire delle misure ad hoc contro la disparità salariale nel prossimo Job Act, non resta che attendere per vedere cosa succederà concretamente.

QUANDO LA PARITA’ SUL LAVORO TRA UOMO E DONNA?

Parole di Camilla Buffoli