Di Carlotta Tosoni | 20 Aprile 2021

Foto Pexels | Anete Lusina
È disponibile da oggi sulla piattaforma RaiPlay Nudes, l’adattamento italiano per la regia di regia di Laura Luchetti della serie tv norvegese omonima che tratta il revenge porn.
Dieci episodi che narrano le vicende di tre teenager, Sofia (Fotinì Peluso), Vittorio (Nicolas Maupas) e Ada (Anna Agio), travolti da vendette, ripicche e bullismo digitale, vedendo il proprio materiale fotografico e video privato reso pubblico sul web, con conseguenze traumatiche e drammatiche.
Nudes non vuole essere una seria moralizzatrice o moralizzante, vuole semplicemente raccontare un fenomeno sempre più comune, difficile da gestire e talvolta da arginare, mostrando come sia molto complicato ancora comprendere con chiarezza chi è la vittima e distinguere chi ha sbagliato e chi invece agito in base alla fiducia.
Non c’è giudizio, come ha spiegato la stessa regista: il suo compito non è svolgere una ricerca antropologica ma creare un racconto, che come tutte le narrazioni può aprire gli occhi, destare dubbi e portare lo spettatore alle personalissime proprie conclusioni.
Nudes: il revenge porn visto con gli occhi degli adolescenti
L’originalità della serie sta nel mostrare il problema del revenge porn dal punto di vista di chi lo vive maggiormente, ovvero i più giovani. Pur coinvolgendo tutte le fasce d’età, è soprattutto tra gli adolescenti che si è diffuso, complice maggior ingenuità e leggerezza, più libertà sessuale e abilità digitale.
Un mix potenzialmente dannoso se non accompagnato da un’adeguata educazione culturale e sessuale, che per l’appunto manca in Italia e non solo, con gravi conseguenze. La perdita dell’innocenza è più crudele e spietata di quanto già non sia per sua stessa natura: quale effetto ha tutto questo su una persona e sulla sua formazione?
Nudes è stata girata nei pressi di Bologna, ma l’ambientazione non è mai del tutto riconoscibile: una scelta stilistica che vuole sottolineare l’universalità del problema, che tutti, indistintamente dalla provenienza.
Parole di Carlotta Tosoni