Di Giovanna Tedde | 11 Gennaio 2019
Orrore in una clinica di Jaisalmer, in India, dove un neonato è stato decapitato durante il parto per una manovra di due ostetrici. Secondo le ricostruzioni, avrebbero tirato il bimbo con forza, finendo per provocare il distacco della testa.
Parto d’urgenza finisce in tragedia
Un parto d’urgenza al settimo mese si è trasformato in una tragedia sconvolgente, nella clinica di Jaisalmer (India).
Due ostetrici, ora sospesi dalla struttura sanitaria, avrebbero tirato il neonato con una tale forza da provocarne la decapitazione. La testa del bimbo è rimasta nell’utero, secondo le ricostruzioni proprio a causa della manovra frettolosa e violenta dei due assistenti.
Al momento le indagini si concentrano sulla loro posizione, mentre il ginecologo che seguiva la madre si sarebbe trovato in congedo al momento del parto.
Aperta un’inchiesta
Sul caso è stata aperta un’inchiesta, su ordine del Ministero della Salute. Secondo quanto riportato dal Times of India, il ministro Rajasthan Raghu Sharma avrebbe assicurato il massimo sforzo per chiarire contorni e responsabilità nella vicenda.
Il decesso del bambino, avvenuto lo scorso 7 gennaio, ha riacceso i riflettori sul tema della malasanità in India.
A carico degli ostetrici è stata formulata un’accusa di omicidio colposo provocato da negligenza. Sotto la lente investigativa anche l’assenza di un ginecologo al momento del parto prematuro.
Ad aggravare la posizione dei due indagati ci sarebbe anche la successiva condotta omissiva: inizialmente avrebbero cercato di occultare il corpo, e una volta scoperti avrebbero collaborato con la polizia per il ritrovamento.
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Parole di Giovanna Tedde