'Nati i primi bambini geneticamente modificati': l'annuncio shock dalla Cina

La tecnica di modificazione genetica Crispr è stata utilizzata per la prima volta nel 2015, sempre in Cina

‘Nati i primi bambini geneticamente modificati’: l’annuncio shock dalla Cina

Dalla Cina arriva una notizia shock: due bambine cinesi, Lulu e Nana, sono nate in salute con una modificazione del loro patrimonio genetico. A parlarne è il genetista He Jiankui in un video pubblicato su YouTube. Si tratta di un evento epocale: è la prima volta che vengono alla luce dei bambini geneticamente modificati. Come spiega il dottore, il genoma di Lulu e Nana (nomi di fantasia) è stato variato con la tecnica Crispr. Grazie a questa rivoluzionaria operazione è stato possibile introdurre nel corredo delle piccole un gene in grado di renderle più resistenti a molte malattie. Un esempio è l’Hiv, da cui è affetto il loro padre.

Al momento è doveroso sottolineare che la notizia non è stata confermata da fonti scientifiche e non è ancora comparsa su alcuna rivista di settore. Il ricercatore, He Jiankui, contattato dai media, si è rifiutato di commentare.

La tecnica Crispr è stata adottata su un embrione umano per la prima volta nel 2015, sempre in Cina. Allora le reazioni della comunità scientifica internazionale furono molto forti. La richiesta fu quella di non utilizzarla mai per una gravidanza.

Monito, a quanto pare, non rispettato. Negli ultimi mesi infatti, alla Southern University of Science and Technology di Shenzhen, la tecnica di modificazione genetica sarebbe stata applicata a sette coppie che si sono rese disponibili.

Tutto è avvenuto in vitro prima che l’embrione fosse impiantato nell’utero della donna: insieme allo sperma del padre nell’ovulo della madre è stata inoculata anche una proteina Crispr/Cas9, contenente ‘le istruzioni’ per sostituire il gene (CCR5), in maniera tale da rendere i nascituri più resistenti alle infezioni da Hiv e altre malattie come il colera.

Il ricercatore He ha comunque sottolineato che si tratta di una terapia rivolta a un numero circostanziato di famiglie. Per Lulu e Nana l’obiettivo era non tanto proteggerle dalla patologia dall’HIV durante il parto, quanto dal potenziale contagio nella vita futura.

Per il momento il resto del genoma delle piccole sembra essere esente da alterazioni non volute e conseguenti alla modifica effettuata. Tuttavia bisognerà attendere a lungo per scoprire se tale pratica comporta dei rischi. Proprio per questo le due piccole saranno controllate periodicamente per tutta la loro vita.