Natale 2010: i regali by Fondazione Aiutare i bambini

La Fondazione Aiutare i bambini sarà nelle piazze italiane e potete acquistare carta regalo e cappelli da babbo Natale, ma anche comprare gadget e regalini dal sito ufficiale per i vostri regali natalizi.

Natale 2010: i regali by Fondazione Aiutare i bambini

Cercate idee originali per i vostri regali di Natale? Volete approfittare del Natale per capire e attuare il vero significato di questa festa? Ascoltate e cogliete al volo l’appello della Fondazione Aiutare i bambini con la campagna “Scegli la carta della solidarietà” giunta alla sesta edizione del progetto “Babbo Natale per un giorno”. Potete trovare i banchetti oggi e domani in 200 piazze in Italia e potrete acquistare confezioni di carta regalo e di cappelli da Babbo Natale.

Scegliere la beneficenza quando si devono fare i regali di Natale è sempre la scelta migliore, a fronte di un piccolo contributo potrete avere delle confezioni di carta regalo e di cappelli da Babbo Natale che serviranno a sostenere il progetto ‘Latte e pappe’, che si propone di salvare dall’Aids 900 bambini della Guinea Bissau, in pratica la fondazione “Aiutare i bambini” regalerà la somministrazione di latte pediatrico in polvere e di pappe, evitando così l’allattamento materno che causa della trasmissione del virus Hiv e che fa ammalare anche i bambini.
 

Approfittate del Natale per sostenere questo progetto soprattutto in vista della Giornata mondiale della lotta all’Aids che sarà l’1 dicembre. Questa fondazione è sostenuta da tanti volti noti come ad esempio Anna Valle, Federica Panicucci, Max Pisu, Leo Gullotta, Neri Marcorè, Elio e le storie tese, gli Zero Assoluto e Omar Fantini di Colorado Cafè, che hanno aderito all’iniziativa indossando il cappello di Babbo Natale.
 

Se volete fare di più e dare un contribuito maggiore andate sul sito www.aiutareibambini.it e poi cliccate nella sezione Regali solidali (www.helpstyle.it) potrete acquistare gadget, tazze, borsette, peluchet, giochi per bambini e tanto altro.
 

Parole di Serena Vasta