Di Flavia Scirpoli | 28 Agosto 2023

Le nuove scoperte per diagnosticare precocemente il Parkinson - pourfemme.it
Da un recente studio emergono novità importanti sulla prevenzione del Morbo di Parkinson, una malattia degenerativa, purtroppo molto diffusa.
Stando ad un recente studio, il Morbo di Parkinson si potrebbe prevedere addirittura 7 anni prima della sua comparsa semplicemente analizzando gli occhi (la retina, in particolare). Questa scoperta sensazionale permetterà sicuramente in futuro di prevenire questa malattia, apportando precocemente dei correttivi al proprio stile di vita prima che sia troppo tardi.
Come prevedere il Morbo di Parkinson dagli occhi: lo studio
Sono stati i ricercatori dell’University College di Londra insieme ai colleghi del Moorfields Eye Hospital a scoprire che il Morbo di Parkinson può essere predetto ben 7 anni prima della comparsa dei sintomi grazie all’analisi della retina degli occhi.

Come prevedere il Morbo di Parkinson dagli occhi: lo studio – pourfemme.it
Lo studio, intitolato “Cambiamenti dello spessore retinico interno nella malattia di Parkinson prevalente e incidente: un potenzie biomarcatore con valore prognostico?” e pubblicato sulla rivista scientifica Neurology, si è basato sull’analisi di scansioni oculari ottenute grazie all’Intelligenza artificiale. Le immagini ad alta risoluzione della retina vengono fornite da una tecnologia molto all’avanguardia chiamata “tomografia a coerenza ottica (Otc)”, che offre in pochissimi istanti una scansione della sezione trasversale della retina (la parte posteriore dell’occhio) con dettagli fino ad un millesimo di millimetro.
Questa nuova tecnica, chiamata oculomica, permette allora di fornire informazioni nascoste su tutto il corpo, semplicemente partendo da queste immagini degli occhi. Un risultato sensazionale che potrebbe servire anche come mezzo di diagnosi precoce per altre condizioni neurogenerative come l’Alzheimer, la sclerosi multipla e la schizofrenia. Secondo Alastair Denniston, consulente oftalmologo presso gli University Hospitals Birmingham, professore all’Università di Birmingham e membro del Moorfields Eye Hospital “Questo lavoro dimostra il potenziale dei dati oculari, sfruttati dalla tecnologia per rilevare segni e cambiamenti troppo sottili per essere visti dagli esseri umani.”
Lo specialista continua dicendo che con questa scoperta sarà possibile identificare segni molto precoci del Morbo di Parkinson e quindi pensare a nuovi metodi di trattamento della malattia. Siegfried Wagner, ricercatore clinico presso il Moorfields Eye Hospital, ricercatore dell’UCL Institute of Ophthalmology e ricercatore principale di questo studio, invece, si augura che presto queste nuove tecnologie possano essere usate come strumento di pre-screening per i soggetti a rischio di questa malattia, in modo che le persone possano apportare precocemente dei correttivi al proprio stile di vita per prevenire questa ed altre malattie degenerative molto diffuse, e i medici ritardare l’insorgenza e l’impatto dei disturbi neurodegenerativi che cambiano la vita a tante persone.
Parole di Flavia Scirpoli