Miss Italia nel mondo 2012: finaliste scrivono a Napolitano per la cittadinanza

23 finaliste del concorso Miss Italia nel Mondo hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per sollecitare un cambio di legge sulla cittadinanza.

Miss Italia nel mondo 2012: finaliste scrivono a Napolitano per la cittadinanza

Miss Italia nel mondo 2012, la sezione del più importante concorso di bellezza del nostro Paese interamente dedicato alle giovani maggiorenni di origine straniera che abitino in Italia da almeno un anno, sta diventando occasione per affrontare un tema davvero molto importante: quello della cittadinanza. La nostra legge è alquanto severa al riguardo, infatti anche i bambini nati in territorio italiano ma da genitori extracomunitari non acquisiscono automaticamente la cittadinanza come accade ad esempio negli USA, ma neppure dopo qualche anno. Di fatto, fino a quando non raggiungono la maggiore età sono considerati stranieri, e una volta compiuti i 18 anni, teoricamente potrebbero anche essere espulsi come clandestini.

Naturalmente difficilmente ciò accade, specialmente se parliamo di ragazzi e ragazze perfettamente integrati nel tessuto sociale del nostro Paese, magari che lavorano o sono iscritti all’Università. E il paradosso sta proprio tutto qui, si tratta di italiani in tutto e per tutto, nati e cresciuti in Italia, che parlano la nostra lingua e spesso i nostri dialetti, che hanno frequentato o frequentano le nostre scuole, che sono impregnati di cultura italiana, ma che non sono italiani. Per diventarlo ufficialmente devono seguire una trafila burocratica che non può essere intrapresa prima dei 18 anni e che di fatto li identifica come stranieri anche se stranieri non sono.

Contro questa normativa ingiusta si sono mobilitate 23 finaliste del concorso di Miss Italia nel mondo, che proprio per sollecitare un cambiamento relativo alle leggi sulla cittadinanza hanno inviato una lettera collettiva al nostro Presidente Giorgio Napolitano, da sempre molto sensibile alla questione. A farsi portavoce di questa giustissima istanza è la 18enne Nayomi Andibuduge, nata e cresciuta in Italia, a Roma, ma da genitori cingalesi, e per questo, ad oggi, di fatto una extracomunitaria.

Con piacere riportiamo le rivendicazioni della bella finalista di Miss Italia nel Mondo con la speranza che davvero anche un semplice concorso di bellezza, proprio perché seguito e amato in tutta Italia, possa servire anche a dar voce di questi giovani italiani “figli di un dio minore”. “Non ho la cittadinanza italiana, cittadinanza che vorrei invece avere di diritto essendo nata in Italia da genitori dello Sri Lanka che da decenni vivono nel Vostro (nostro) Paese – spiega Nayomi nelle lettera a Napolitano – Pur senza esserlo secondo le attuali leggi dello Stato, mi sento italiana a tutti gli effetti. Vivo una vita normale e sono perfettamente inserita nel tessuto sociale di Roma, città che amo ed in cui vivo.

A Montecatini, nella sezione di Miss Italia nel mondo ho avuto modo di incontrare altre ragazze che come me parlano alla perfezione l’italiano, studiano, lavorano e progettano una vita da costruire proprio qui nel Vostro (nostro) Paese. Io e le altre 22 ragazze che, pur non essendo nate in Italia, mi accompagnano nell’avventura di Montecatini vorremmo poter essere considerate italiane, capaci di fornire con senso civico e morale un apporto, impegnandoci a migliorare il Paese che verrà, che sentiamo come nostro, moderno e cosmopolita. La ringrazio, Signor Presidente, per la Sua cortese attenzione e Le invio i migliori saluti”. Auguri ragazze, per tutto.

Parole di Paola Perria