Milano, muore donna incinta con i suoi due gemelli per emorragia

Claudia Bordoni, manager alla 24esima settimana di gestazione, è morta presso la clinica Mangiagalli insieme ai due gemelli che aspettava. La donna si era sottoposta alla procreazione assistita presso il San Raffaele. La procura sta indagando se si è trattato di tragica fatalità o se ci sono responsabilità della struttura ospedaliera. La morte è avvenuta per emorragia gastrica. Sarà l'autopsia, a breve, a chiarire le cause del decesso.

Milano, muore donna incinta con i suoi due gemelli per emorragia

Questo weekend è stato segnato dalla tragica notizia della morte di Claudia Bordoni, incinta di 24 settimane e che aspettava due gemelli. Una donna in carriera, una manager che era ricorsa alla procreazione assistita per coronare il suo sogno: diventare mamma. Per questo si era rivolta alle migliori strutture sanitarie italiane.
Al San Raffaele si era sottoposta alla Pma- Procreazione medicalmente assistita- dove aveva eseguito numerosi controlli. Claudia si era rivolta spesso agli ospedali durante la sua gestazione per le continue minacce di aborto. Gli ultimi controlli li aveva effettuati presso il pronto soccorso di Busto Arsizio e infine il ricovero alla clinica Mangiagalli di Milano, reparto di Patologia della Gravidanza, dove ogni anno nascono circa 6500 bambini. Stiamo parlando di “top” per quanto riguarda le strutture sanitarie in campo ostetrico, eppure si è consumata la tragedia. Giovedì è rimasta agonizzante sul letto di ospedale, dove è morta sotto gli occhi della madre disperata. E purtroppo anche il cesareo d’urgenza per cercare di salvare, almeno, i gemellini non è riuscito.
Morta quindi la mamma insieme a quei piccoli tanto desiderati.

Nonostante i passi della medicina il parto è un evento soggetto a rischi

Per ora l’ipotesi più accreditata è che sia stata un’emorragia gastrica ad essere stata fatale. La stima delle morti per il parto in Italia è di 50 all’anno e la causa più frequente è proprio l’emorragia, quella che ha condannato Claudia. Purtroppo la fine del 2015 e l’inizio del 2016 era stata segnata proprio dai casi di cronaca relativi alla morte di donne in sala parto e speravamo di non dover leggere più cose simili.

L’autopsia nei prossimi giorni

Il padre ha presentato un esposto alla magistratura per chiarire le cause del decesso. La Procura ha aperto un’inchiesta, le cartelle cliniche sono già sotto sequestro e Il ministro Lorenzin ha inviato ispettori che dovranno accertare se al decesso abbia contribuito una qualsiasi negligenza della struttura ospedaliera. L’accusa che parte d’ufficio è quella di omicidio colposo.
A giorni sarà eseguita l’autopsia e chiarirà eventuali responsabilità o se purtroppo la tragedia rientri in uno di quei casi di fortuita fatalità, dove nemmeno la medicina può niente.

Per il momento l’unica cosa certa è la perdita di una giovane donna con due creature e una famiglia distrutta. Il padre di Claudia non ha trattenuto la rabbia, dicendo che sua figlia è morta tra dolori lancinanti, cosa che non sarebbe successa nemmeno nel Terzo Mondo. La madre ha visto morire sotto i suoi occhi e sotto la sua impotenza, sua figlia e i futuri nipotini. Il compagno della donna non ha retto la notizia ed è stato colto da un malore. Il piccolo centro di Grosio nella Valtellina è in lutto per quella donna gentile che tutti conoscevano,così come l’Italia intera.

Quando è l’errore umano a causare la morte in sala parto: leggi il caso di Catanzaro

Parole di Lavinia Sarchi