Milano, la lavanda dei piedi alle donne al Duomo: un'apertura attesa da decenni

Per la prima volta al Duomo di Milano, il cardinale Angelo Scola laverà i piedi alle donne durante il rito pasquale.

Milano, la lavanda dei piedi alle donne al Duomo: un’apertura attesa da decenni

Oggi pomeriggio l’arcivescovo metropolita di Milano Angelo Scola laverà i piedi alle donne che collaborano con il cardinale per le scelte di gestione che riguardano la diocesi. E’ la prima volta che succede nella storia del Duomo. Il rito religioso piuttosto antico, che risale ai tempi di Gesù, si celebra ogni anno nel giovedì santo del triduo pasquale durante la messa in “Coena domini”. Nel recente passato la lavanda dei piedi è stata fatta a gruppi di immigrati, carcerati, poveri e anziani. Quest’anno tocca a sei donne e sei uomini. Un’apertura della Chiesa Cattolica nei confronti delle donne attesa da decenni!
La Curia milanese è in festa: “È la prima volta che succede. E’ una piccola rivoluzione, un gesto di rispetto e amore per le donne”. In realtà il cardinale Scola seguirà l’invito accorato ed esplicito di Papa Francesco che due mesi fa aveva approvato un decreto, firmato dal cardinale e prefetto per la congregazione del culto divino Robert Sarah, affinché il rito della lavanda dei piedi possa includere anche le donne: “Dopo attenta ponderazione è giunto il momento di disporre che venga modificata la rubrica secondo la quale le persone prescelte per ricevere la lavanda dei piedi debbano essere uomini o ragazzi, in modo tale che da ora in poi i pastori della Chiesa possano scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del popolo di Dio”. Papa Bergoglio aveva lavato i piedi alle donne già quando non era pontefice ed era a Buenos Aires e negli ultimi anni aveva compiuto il rito prima nel carcere minorile di Casal del Marmo e poi a Rebibbia.

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Il messaggio lanciato dalla Curia milanese che ha parlato di “una piccola rivoluzione, di un gesto di rispetto e amore per le donne” è piuttosto contraddittorio e inopportuno poiché contribuisce a diffondere una mentalità sessista e retrograda. Sembra essere piuttosto un contentino davvero ridicolo e fuorviante in un periodo storico in cui è stato fatto ben poco dalle istituzioni civili, politiche e religiose contro i numerosissimi casi quotidiani di femminicidio e violenza fisica e psicologica contro le donne. I vari membri e responsabili delle gerarchie ecclesiastiche cattoliche hanno sempre discriminato, offeso e umiliato le donne. Un mea culpa della Chiesa Cattolica nei confronti delle numerose discriminazioni e violenze subìte dalle donne sarebbe stato sicuramente apprezzabile e “rivoluzionario”.

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