Di Valentina Morosini | 25 Giugno 2009
Il costume lo abbiamo preso, dei solari ci siamo dotati. Non manca nulla! Non è vero, ci siamo dimenticati del problema meduse. Sono diversi anni che gli esperti continuano a ricordarci che le meduse sono aumentate e che urticarsi è molto facile, se non si fa attenzione.
Quelle più comuni si chiamano Pelagia Noctiluca, sono 10 cm di gel urticante, che spesso si lascia trascinare a pelo d’acqua. Non è un tipo di medusa molto carina (anche da un punto di vista estetico) e spesso, se il mare è mosso, non la vediamo, perché si confonde tra le onde. Se dovessimo toccarla, sentiremmo subito come una scossa e una volta usciti dall’acqua la zona interessata sarà arrossata (nei cosi più gravi possono subentrare vescicole e choc anafilattico).
Come dobbiamo difenderci?
Non dobbiamo farci prendere dal panico, se ci siamo accorti di aver sfiorato una medusa continuiamo a nuotare fino a riva o fino alla nostra barca. Stendiamoci all’ombra e se ci dovessimo sentire mancare, facciamo subito chiamare un’ambulanza.
La scottatura va lavata con acqua di mare (evitiamo quella dolce) perché non rompe le vescicole e allevia la sensazione di prurito e bruciore. Poi con qualcosa di rigido, come una tesserina, sfreghiamo la ferita per eliminare residui della medusa. Chiedere infine al medico o al farmacista un antistaminico.
Esistono stick d’ammonica da tenere con sé per il primo soccorso e anche prodotti da spalmare prima di entrare in acqua per evitare di urticarsi.
Parole di Valentina Morosini