Matrimonio finito, per i giudici non è colpa della moglie: "Lei è posseduta"

La sentenza del Tribunale civile di Milano su una causa di separazione: per i giudici la moglie è posseduta e non ha colpe nella fine del matrimonio. Il marito aveva chiesto l'addebito della separazione alla donna perché in preda a 'ossessione religiosa'.

Matrimonio finito, per i giudici non è colpa della moglie: “Lei è posseduta”

AP/LaPresse

Matrimonio finito, ma la colpa non sarebbe della moglie: per i giudici è posseduta da una forza demoniaca, la donna che si è trovata al centro di una causa di separazione a Milano, dove il Tribunale civile ha emesso la curiosa sentenza, ammettendo tra le righe che il Diavolo esiste. La donna, accusata dal marito per i presunti comportamenti ossessivi e inspiegabili, secondo l’uomo sarebbe stata la causa della fine del loro matrimonio. Non hanno invece pensato lo stesso i giudici della IX sezione civile di Milano, che si sono trovati a valutare anche un numero consistente di “prove” della condotta particolare della signora. Una sentenza che ha messo fine alla richiesta avanzata dal coniuge, che chiedeva l’addebito della separazione a totale carico della moglie perché preda di una “ossessione religiosa”.

Per i giudici la donna è posseduta e non ha colpa nella separazione dal marito

Una sentenza piuttosto curiosa, quella del Tribunale civile di Milano, che ha assolto da ogni colpa la moglie perché posseduta: non avrebbe causato intenzionalmente la fine del suo matrimonio, come invece suo marito aveva ribadito in aula. L’uomo aveva chiesto di addebitare la separazione interamente alla donna, perché lui stesso aveva ammesso l’esistenza di alcuni comportamenti “inspiegabili” tali da poter essere ricondotti a una possessione demoniaca. Se da un lato i giudici hanno sposato la tesi del marito, dall’altro hanno rigettato la sua richiesta perché “non agisce consapevolmente, ma altrettanto chiaramente è agita”. I medici avevano già dichiarato che la donna non avesse alcuna patologia tale da indurla ad assumere atteggiamenti ossessivi e compulsivi, come quelli che avrebbero decretato la fine del matrimonio.
Sicuramente il caso della coppia di Milano non rientra nei modi più diffusi di separarsi, e la sentenza fa non poco scalpore.

Le prove della possessione: la moglie “ha agito inconsapevolmente”

Durante l’istruttoria, le prove portate all’attenzione dei giudici sulla causa di separazione della coppia, descritta come di fervente fede religiosa, sembrano aver confermato l’esistenza di fenomeni soprannaturali. Il parroco, e molti fedeli, hanno rinforzato la tesi della possessione con i racconti su improvvisi e strani stati convulsivi della donna, anche all’interno della chiesa, in presenza di molte persone. La moglie “posseduta” in udienza ha preferito non parlare di questi episodi, che sarebbero stati persino valutati da un esorcista della Diocesi milanese.
La sorella della signora ha affermato che i fenomeni sono iniziati nel 2007, con un malessere che produceva “fenomeni esterni e non dipendenti dalla sua volontà”.
Un frate cappuccino avrebbe anche riferito di impressionanti episodi “poltergeist” a cui egli stesso avrebbe assistito.

Parole di Giovanna Tedde