Marina Ripa di Meana, la disperazione del figlio: 'Non ho più nulla, ho bisogno di lavorare'

Andrea Ripa di Meana Cardella è il figlio adottivo della compianta stilista, che dopo la morte della mamma sarebbe precipitato nel vortice di una situazione economica davvero difficile da gestire.

Marina Ripa di Meana, la disperazione del figlio: ‘Non ho più nulla, ho bisogno di lavorare’

Andrea Ripa di Meana Cardella, figlio adottivo di Carlo e Marina Ripa di Meana ha varcato le soglie dei 50 anni e ha deciso di svelare al pubblico una sfumatura inedita della sua vita. Dopo la morte della madre, non lavora più. Era assistente dei genitori ma tutto è cambiato con la loro scomparsa, finendo per trasformare la sua stabilità in un impervio sentiero di incertezze.

Andrea Ripa di Meana Cardella: il suo dramma

Andrea Ripa di Meana Cardella fu adottato definitivamente nel 2012 dalla coppia Carlo e Marina Ripa di Meana. Una svolta ufficiale giunta dopo 25 anni di affetto e stretta collaborazione.

Ai microfoni del quotidiano Il Tempo, ha deciso di svelare il tormento in cui è precipitato dopo la morte della stilista: “Ero il loro assistente, segretario e curavo le pubbliche relazioni in maniera esclusiva. Adesso non lavoro più. Tutti quelli che mi avevano promesso qualcosa sono spariti. Io vengo da una famiglia umile e sono disposto anche a pulire i pavimenti pur di lavorare“.

Andrea Ripa di Meana Cardella vive a Roma, ma ha lasciato la villa dei suoi genitori. Non avrebbe paura di impegnarsi in umili mansioni, e si è detto pronto ad assecondare le future prove della vita forte di un grande spirito di adattamento.

Tanti amici, tante persone mi hanno detto che se avessi avuto bisogno sarebbe bastato alzare il telefono. Io l’ho fatto ma si sono tutti dileguati. Io come Marina non sono uno che si piange addosso (…) ho delle cose messe da parte, come fa la formica. Per il momento attingo a questo. Ci sono delle cose in atto, vedremo se entro l’anno andranno in porto. Mi sono dato tempo fino alla fine dell’anno… non mi mette paura neanche andare a pulire i pavimenti“.

Pochi giorni fa, il caso di Sandra Milo, costretta a lavorare a 85 anni perché senza un soldo da parte e con un carico di spese e preoccupazioni “notevoli” sulle spalle.

Parole di Giovanna Tedde