Manichino shock e ridicolo: la protesta di una cliente diventa virale

Il manichino shock e ridicolo presente in un negozio di abbigliamento ha scatenato la protesta di una cliente che è diventa virale.

Manichino shock e ridicolo: la protesta di una cliente diventa virale

Il manichino shock e ridicolo presente in un negozio di abbigliamento inglese della catena Topshop ha scatenato la protesta di una ragazza, Laura Berry, che infastidita dalle fattezze irreali dell’oggetto che dovrebbe riprodurre una donna, in parte o completamente, con le giuste proporzioni ha dato il via a una protesta social che è diventata subito virale. La giovane inglese non ha acquistato nessun capo d’abbigliamento dal negozio in questione e ha scritto una durissima e significativa lettera di protesta sul suo profilo Facebook indirizzata proprio alla catena di negozi.
Laura Berry ha giustamente criticato il negozio per la sua mancanza di sensibilità nei confronti di una generazione di giovani estremamente consapevoli del proprio corpo: “Credo che tutte noi dovremmo essere in armonia con il proprio corpo. Detto questo, il manichino è francamente ridicolo”.

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Il post social della ragazza inglese ha riscosso subito un grande successo con migliaia di like e condivisioni. Il negozio di abbigliamento in questione è corso subito ai ripari e ha commentato il post della lettera di denuncia di Laura Berry annunciando di non utilizzare più la società che produce quei tipi di manichini.

Ma la protesta della ragazza inglese non si ferma ed è stata lanciata anche una petizione online sulla piattaforma Change.org per chiedere con grande determinazione e fermezza che il settore d’abbigliamento del Regno Unito rispetti tutte le forme delle clienti, evitando di lanciare messaggi sbagliati e diseducativi pro-anoressia. La lodevole iniziativa di protesta di Laura Berry ha sortito l’effetto voluto.