Malattie della pelle: la psoriasi fa perdere il lavoro

La psoriasi è una malattia della pelle che provoca molto disagio in chi ne soffre e non di rado crea problemi sul lavoro e nella vita sociale e intima. Ne parla uno studio italiano

Malattie della pelle: la psoriasi fa perdere il lavoro

La malattie della pelle, come la psoriasi, sono molto difficili da gestire per chi ne soffre, perché comportano un disagio di tipo psicologico molto pesante. Come probabilmente saprete, questa patologia che riguarda la cute, si manifesta con la comparsa di chiazze rosacee e squamose, che spesso interessano grosse porzioni di pelle, e che sono abbastanza ostiche da debellare. Anche perché la psoriasi è un tipo di malattia che tende a ripresentarsi con recidive. Imbarazzo e vergogna, sono i sentimenti tipici che accompagnano i sintomi del disturbo nel paziente, che si sente non di rado estremamente limitato in tutti gli aspetti più importanti della sua vita, non ultimo quello lavorativo.

Un’indagine italiana si è preoccupata di analizzare l’impatto che la psoriasi produce sull’esistenza socio-lavorativa di chi ne soffre. La ricerca denominata “Daniele” (in onore del dermatologo Daniele Innocenzi, recentemente scomparso), ha coinvolto 800 pazienti con forme di psoriasi di varia gravità, in cura presso 29 centri dermatologici del nostro sistema sanitario nazionale. “I risultati – ci dice il prof Fabio Ayala, Direttore della Clinica dermatologica dell’Università Federico II di Napoli – evidenziano come la psoriasi moderata e grave possa condizionare una scelta di lavoro futuro o avere implicazioni sulla carriera, ma anche rendere difficile svolgere delle attività manuali se la malattia ha colpito le mani.
 
Alcuni pazienti hanno dovuto addirittura abbandonare il lavoro o cambiare impiego”. Senza contare il senso di profondo imbarazzo quando si coglie lo sguardo dei colleghi sulla propria pelle. Ma anche nel tempo libero e nella vita sociale o sentimentale, non è che le cose vadano meglio. “L’80% degli intervistati non pratica alcuno sport – aggiunge la prof.ssa Concetta Potenza, Direttrice dell’Unità operativa di dermatologia del Polo Pontino-Università La Sapienza di Roma – e sei pazienti su dieci non vanno in piscina o al mare per evitare di mostrare la propria pelle.
 
Inoltre, due pazienti su tre, soprattutto donne, sono condizionati nella scelta degli abiti da indossare. E per un terzo del campione la psoriasi influisce negativamente sulla vita intima” Un quadro sconfortante, anche se, in realtà, dalla psoriasi si può guarire, grazie a terapie mirate. Sottolinea il dott. Ayala che: ”Ormai esiste, pressoché per ogni caso, la possibilità di una soluzione personalizzata”. Insomma, non disperate e non vi vergognate, se sospettate di soffrire di psoriasi o di qualunque tipo di malattia della pelle, recatevi in un centro dermatologico, una cura si troverà.

Parole di Paola Perria