Malata di Sla maltrattata, lancia Sos sul web: 9 arresti

Nella casa di cura San Vitaliano a Catanzaro una malata di Sla è stata costretta a subire vessazioni e violenze psicologiche da parte del personale sanitario. La donna, paralizzata ma lucida, ha deciso di utilizzare il web per documentare quanto accaduto, scrivendo mail all’autorità giudiziaria. Per ordine del gip Barbara Saccà, scattati 9 arresti: un medico, infermieri e operatori sanitari.

Malata di Sla maltrattata, lancia Sos sul web: 9 arresti

Per mesi è stata maltrattata nella casa di cura San Vitaliano a Catanzaro una malata di Sla. Già condannata dalla vita, era costretta a subire minacce e insulti da medici e infermieri. Paralizzata da 5 anni, la donna ha potuto però chiedere aiuto sul web documentando tutto ciò che le succedeva. Con lucidità ha messo nero su bianco tutte le umiliazioni e i dispetti subiti ed è scattata la denuncia. L’indagine ha portato all’arresto 9 persone.

Malata di Sla insultata e minacciata nella casa di cura

Medici e infermieri sono accusati di maltrattamenti, aggravati dal fatto di aver agito “per motivi abbietti”. Il sospetto degli inquirenti è che gli indagati abbiano vessato la donna per dispetto o addirittura per ritorsione, infastiditi dalle continue richieste di assistenza fatte dalla paziente. Secondo le prime ricostruzioni la donna avrebbe subito negli ultimi tre anni comportamenti persecutori, vessatori, a volte aggravati da insulti rabbiosi.
Alcune volte gliela facevano pagare disattivandole il comunicatore che le serviva per richiamare il personale sanitario: le spostavano il monitor capace di intercettare con le pupille il lettore ottico, rendendole impossibile una qualsiasi forma di comunicazione. Altre volte invece le staccavano la connessione internet, tutto ciò che per punizione la faceva stare in isolamento.
La donna ha reagito scrivendo mail per documentare quello che le stava succedendo, la mortificazione che era costretta a subire. Non avendo né amici né parenti la donna ha iniziato così a scrivere all’autorità giudiziaria. Purtroppo i particolari raccapriccianti raccontati dalla vittima sono stati anche confermati dalle intercettazioni ambientali nella casa di cura, disposte dalla Procura di Catanzaro.

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L’inchiesta “Urla silenziose”: arrestati medici e sanitari

L’inchiesta “Urla silenziose” è stata coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dalla pm Stefania Paparazzo. Per ordine del gip Barbara Saccà, hanno arrestato nove persone tra cui un medico, infermieri e operatori socio sanitari, finiti ai domiciliari. L’accusa per loro è di maltrattamenti aggravati dall’aver agito per motivi abbietti, ovvero per dispetto o per ritorsione a causa delle continue richieste di assistenza da parte della paziente, abusando dei loro poteri. “Gli operatori sanitari – si legge nel provvedimento – hanno agito con inciviltà, mancanza del sentimento di umanità e assoluta mancanza di rispetto delle regole dello Stato e in particolare di quelle regole che guidano l’esercizio della professione sanitaria”.

Parole di Lavinia Sarchi