Mafia, blitz a Palermo, tra i 25 arrestati una donna: era ai vertici di Cosa nostra

Mariangela Di Trapani, figlia di un capomafia e moglie del boss Salvino Madonia, avrebbe giocato un ruolo chiave nella gestione degli affari di Cosa nostra. Alla guida della cosca mafiosa della Resuttana, il suo nome venne fuori attraverso le dichiarazioni di alcuni pentiti, cui seguì l'arresto nel 2008.

Mafia, blitz a Palermo, tra i 25 arrestati una donna: era ai vertici di Cosa nostra

Mafia, blitz a Palermo: tra i 25 arresti quello di una donna, ritenuta ai vertici di Cosa nostra. Si tratta di Mariangela Di Trapani, figlia di uno storico capomafia e moglie del boss pluriergastolano Salvino Madonia. Sarebbe stata alla guida del mandamento mafioso di Resuttana. Già nel 2008 era stata arrestata in seguito alle dichiarazioni di alcuni pentiti, che ne avevano indicato il ruolo di punta.

Maxi operazione antimafia: 25 arresti, anche una donna

Sono 25 gli arresti eseguiti a Palermo, nell’ambito di un maxi blitz antimafia dei Carabinieri, coordinati dalla Dda. Le manette sono scattate per accuse che, a vario titolo, vanno dalla mafia alla ricettazione, passando per estorsione e favoreggiamento.
Tra gli arrestati anche una donna, che avrebbe avuto un ruolo cardine nella gestione degli affari della cosca di Resuttana. Il suo nome aveva fatto capolino in un’altra inchiesta, tirato in ballo da diversi pentiti, con il risultato di un precedente arresto, eseguito nel 2008.
Si tratta di Mariangela Di Trapani, figlia del capomafia Ciccio Di Trapani e moglie del boss Salvino Madonia. Soprannominata ‘a picciridda’, è sorella di Nicola Di Trapani, altro membro di spicco del clan.

Il ruolo di Mariangela Di Trapani secondo la ricostruzione degli inquirenti

Il nome della Di Trapani era già apparso in una inchiesta che, seguendo le trame ricostuite da alcuni pentiti, aveva portato al suo arresto nel 2008, con pena scontata di 8 anni.
Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe retto le sorti della cosca mentre il marito si trovava al 41 bis, con un pesante carico di condanne all’ergastolo. Sarebbe stata lei, secondo la tesi investigativa, il trait-d’union tra il boss Madonia e i suoi uomini oltre le mura del carcere.

Avrebbe preso le redini del clan

L’inchiesta che ha portato all’attuale arresto, avrebbe evidenziato forti elementi a carico della donna, che secondo gli inquirenti avrebbe assunto un ruolo dominante nella gestione degli affari di famiglia. Il suo nome compare così ai vertici del clan, di cui avrebbe preso le redini per mantenere intatto, tra le altre cose, il ruolo centrale dei Madonia.

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Parole di Giovanna Tedde