Louis Vuitton fa causa alla Warner Bros, nel film "Una notte da leoni 2" c'è una borsa contraffatta

Louis Vuitton fa causa Warner Brothers Pictures perchè nel film "Una notte da leoni 2" è stata utilizzata una valigia contraffatta. Che vergogna.

Louis Vuitton fa causa alla Warner Bros, nel film “Una notte da leoni 2” c’è una borsa contraffatta

Louis Vuitton fa causa alla Warner Bros, nel film “Una notte da leoni 2” c’è una borsa contraffatta della griffe francese, una cosa assolutamente inaccettabile! Louis Vuitton sta facendo passare delle feste molto amare a quelli della Warner Bros e non possiamo certo dire che non abbia ragione. Possiamo capire che la ragazzina squattrinata abbia una Louis Vuitton contraffatta, ma un fake in un film che è stato visto da milioni di persone, proprio no!

La Warner Bros Pictures ha annunciato di avere 3 cause aperte per il film “Una notte da leoni 2”, quella più clamorosa è sicuramente la citazione in giudizio da parte della griffe francese Louis Vuitton. In una scena del film girata all’aeroporto, uno dei protagonisti, Alan porta una borsa marcata ‘LVM’ e racconta all’altro personaggio, “Attento, che è .. che è una Louis Vuitton”. Peccato che quella non è una Louis Vuitton originale!
 
Louis Vuitton accusa la Warner Bros di aver mostrato sul grande schermo una borsa non originale ma anche di aver ignorato l’avviso e di essersi rifiutata di modificare la scena prima che “Una notte da leoni 2” fosse distribuito in formato Dvd. Il film ha incassato oltre 581 milioni di dollari in tutto il mondo e a quanto pare, adesso Louis Vuitton ne vuole una bella fetta!
 
Secondo i rumors sui documenti depositati presso il tribunale distrettuale di Manhattan, nel film è stata utilizzata una borsa prodotta da Diophy, un’azienda cino-americana che la maison di moda francese ha querelato per violazione del copyright.
 
In questo caso la tolleranza zero di Louis Vuitton è giustissima, bastava chiedere all’ufficio stampa una borsa per il film e, quasi sicuramente, l’avrebbero avuta gratuitamente.

Parole di Serena Vasta