Longevità: il segreto è la religione, chi prega vive di più

Secondo una ricerca americana, la religione permetterebbe ai credenti di vivere ben 14 anni in più dei non credenti. Il motivo? Chi ha fede segue uno stile di vita più salutare.

Longevità: il segreto è la religione, chi prega vive di più

Il segreto della longevità? Nientepocodimeno che… la religione. Sì, proprio nel senso di ispirarsi ad un credo religioso e pregare. Avere una fede salda e coltivare la propria spiritualità, avrebbe delle positive ripercussioni sulla salute degli esseri umani a tal punto da permettere loro di vivere fino a 14 anni in più di chi… non crede, diciamo così. Scettici, agnostici e atei, secondo un recente studio, andrebbero incontro ad un invecchiamento più repentino e una vita mediamente più corta rispetto ai frequentatori assidui di chiese, moschee e templi. Ne siete stupiti?

Diciamo che la fonte di questa scoperta è un pochino sospetta, visto che proviene dai ricercatori americani del Christian Medical Fellowship (CMF), ma essendo stata condotta scientificamente, resta comunque autorevole. Nell’indagine USA sono state coinvolte 21mila persone, sia uomini che donne, e i curatori dello studio – Alex Bunn e David Randall – sono riusciti a dimostrare che, di costoro, i fedeli, ovvero i credenti e praticanti religiosi, avevano una aspettativa di vita superiore agli altri di ben 14 anni, appunto.
 
In particolare, a beneficiare dell’effetto “Cocoon” prodotto dalla religione sarebbero gli uomini di colore. L’elisir di lunga vita, in realtà, risiederebbe non tanto in un intervento soprannaturale (e questo era ovvio), ma in un migliore e più salutare stile di vita perseguito da chi professa una religione. Infatti, se ci riflettiamo, tra le norme comportamentali che i vari credo impongono al proprio gregge, ve ne sono alcune di mero buon senso (tipo non indulgere nei vizi, non mangiare e bere troppo, avere rispetto del proprio corpo), che sicuramente aiutano chi li segue a mantenersi in forma.
 
Una disciplina per l’anima, ma anche per il corpo. Inoltre, ma questo lo aggiungo io, avere fede in un potere soprannaturale benevolo, credere in una vita dopo la morte, imparare a perdonare e guardare al mondo con sguardo positivo (tutte cose che le religioni insegnano), aiuta la psiche enormemente a superare momenti anche duri di stress e traumi che, se non affrontati adeguatamente, possono minare la buona salute dell’organismo.
 
Quindi, tutto sommato questa ricerca non mi stupisce più di tanto, anche se 14 anni di scarto mi sembrano un pochino troppi. Peccato che, però, proprio di recente vi avessimo segnalato una notizia di segno opposto, in cui si affermava che la religione poteva essere una delle cause della diffusione dell’obesità. Voi, credenti o meno, che ne pensate?

Parole di Paola Perria