Di Francesca Bottini | 11 Giugno 2013

Lei è Angela Ahrendts di Burberry ed è il manager più ricco di Londra con i suoi 20 milioni di guadagno in un anno. Siamo abituate a immaginare i ricchi manager del mondo dell’industria e della finanza al maschile, con i loro completi su misura e le cravatte regimental. Sbagliato: Angela è una bella donna bionda che negli ultimi 5 anni è stata amministratore delegato di Burberry portando una vera rivoluzione, ovvero riducendo al minimo l’uso della classica stampa a quadretti, decisamente troppo vista, copiata e contraffatta. Un’idea che le ha dato ragione e che le è valsa un guadagno da capogiro.
Angela Ahrendts ha 53 anni e tre figli ed è americana. Fin da bambina ha la moda nel sangue e ama disegnare e cucire i suoi abiti da sola. La sua sfolgorante carriera da Burberry comincia nel 2006. A lei tutto il merito di avere trasformato il brand da vetusto e poco modaiolo in una marca amatissima in tutto il mondo, trendy e glamour. Addio alla stampa check, marchio di fabbrica del brand, che ormai è diventata poco alla moda e troppo contraffatta.
Burberry comincia a distinguersi per i suoi capi in pelle, per gli accessori e per le linee trendy, oltre che per i profumi e per la linea cosmetica. Un successo globale il cui merito va senza dubbio alla bella Angela.
Una donna che ha dimostrato una grande capacità ma alla quale all’inizio è anche stata data fiducia da parte dei vertici dell’azienda. Angela Ahrendts è ora al 53esimo posto nella classifica delle donne più potenti del mondo secondo Forbes.
E in Italia sarebbe possibile tutto questo?
Parliamo ovviamente di donne capaci, con un fiuto per gli affari eccezionale ma che spesso, nel nostro paese, sono costrette a ruoli meno prestigiosi per colpa della mentalità maschilista. Il problema di una donna nel mondo degli affari in Italia infatti non è quello di lavorare sodo o di dimostrare le sue capacità, ma semplicemente quello di trovare qualcuno che le possa dare spazio e fiducia inziale. Cosa ne pensate?
La nostra società troppo maschilista rende quasi impossibile ad una donna occupare posti di prestigio. Ecco perché ci stupiamo e applaudiamo quando il nuovo presidente della camera è donna, quando invece dovrebbe essere una notizia del tutto normale, come accade in moltissimi altri paesi del mondo. E voi cosa ne pensate? Credete che in Italia ci sia una mentalità ancora troppo maschilista?
Parole di Francesca Bottini