Di Giovanna Tedde | 18 Gennaio 2019
Leda Bertè, sorella di Mia Martini, avanza dubbi sul suicidio dell’artista (datato 12 maggio 1995). Le sue parole ai microfoni del settimanale Spy sono piuttosto suggestive e rimandano a uno scenario diverso da quello cristallizzato all’epoca. Si parla di presunti lividi sul corpo della cantante, ma non solo.
Leda Bertè: i dubbi intorno alla morte di Mimì
Spy ha raccolto la lettura di quel 12 maggio 1995 nel racconto di Leda Bertè, sorella maggiore di Mia Martini e Loredana Bertè. Il suicidio di Mimì non sarebbe altro che un giallo in piena regola, un cold case congelato erroneamente come gesto estremo di natura volontaria.
“È stata una morte avvolta nel mistero, ci sono troppi punti oscuri, anche se sono passati tanti anni credo sia giusto riparlarne“. È così che Leda apre a uno scenario diverso (e molto più inquietante) rispetto a quanto cristallizzato a margine del caso Martini.
23 anni ormai passati e un fil rouge di sospetti che non avrebbero mai abbandonato la sorella: “Io e Loredana abbiamo visto sul cadavere di nostra sorella dei lividi, sia sulle braccia sia sulle gambe. Il che fa pensare a una discussione piuttosto violenta con qualcuno, forse con nostro padre a cui si era riavvicinata? Lui è sempre stato violento. E poi perché, subito dopo i funerali, senza dire niente a nessuno, lui ha fatto cremare il corpo? Devono ancora darmi delle spiegazioni“.
Parole di Giovanna Tedde