Le donne spendono sempre di più per i prodotti di bellezza. Altro che crisi!

Le donne spendono sempre di più per i prodotti di bellezza anche in tempo di crisi visto il Beauty report dell'Unipro. Gli smalti sono i prodotti che hanno registrato l’impennata più grande.

Le donne spendono sempre di più per i prodotti di bellezza. Altro che crisi!

Le donne rinunciano ai prodotti di bellezza anche in tempo di crisi? Assolutamente no! I dati sui consumi degli italiani del 2010 registrano un’impennata. Il boom più evidente si è registrato nella vendita degli smalti, vera e propria mania di moltissime donne. Proprio pochi giorni fa, il Ministero della Salute ha annunciato il nuovo servizio per controllare la sicurezza dei prodotti che acquistiamo ogni giorno. Il giro d’affari che ruota intorno ai prodotti per la cura della persona, si attesta sui 10 miliardi: neanche la crisi riesce a far calare la voglia degli italiani di sentirsi belli e di curare la loro igiene personale.

Lo smalto per le unghie si conferma il re dei prodotti per la bellezza e per il make uo: pensate che le italiane hanno speso in smalti 100 milioni di euro nel 2010, registrando un aumento del 6,7% rispetto agli anni precedenti.
 
Il Beauty report dell’Unipro, l’associazione che unisce le imprese della cosmetica, recentemente presentato, non fa altro che confermare questa tendenza: le spese per profumi, trucchi e creme è al terzo posto della graduatoria dei consumi che gli italiani vedono come irrinunciabili, terzo solo alle spese per l’alimentazione e per la salute.
 
Ma quanto hanno speso nel 2010 gli italiani in trucchi, creme, profumi, saponi e shampoo? Pensate che la spesa supera i 9.261 milioni di euro, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. Per i cofanetti trucco si sono spesi 60 milioni di euro, con una crescita dell’11,8 per cento e i depigmentanti, creme per togliere le macchie della pelle hanno registrato un più 6 per cento rispetto all’anno precedente.
Anche i controlli sui prodotti si fanno decisamente più stretti: d’ora in poi, come annunciato dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini, i prodotti dovranno avere indicazioni chiare di possibili effetti collaterali, anche blandi, proprio come succede ai farmaci.
 
“Le aziende italiane ed europee sono sottoposte a severissime norme per la sicurezza, le più severe del mondo” dice Fabio Franchina, presidente dell’Unipro. “Il problema sono alcuni cosmetici che arrivano da paesi terzi, come quelli brasiliani per lisciare i capelli, che contengono quantità troppo alte di formaldeide, una sostanza usata come conservante ma che in formulazioni concentrate è cancerogena”.