Lavoro femminile in Italia? Poco incoraggiato

In Italia non si incentiva e non si incoraggia il lavoro femminile, anzi: non esistono politiche economiche e sociali davvero adatte allo scopo.

Lavoro femminile in Italia? Poco incoraggiato

Il lavoro femminile in Italia è poco incoraggiato. Nel Bel Paese non si fa nulla per incentivare la partecipazione attiva delle donne al mercato del lavoro, anzi. Parola di Christine Legarde, direttore generale del Fondo Monetario Intarnazionale, che ha rivolto parole dure, quanto mirate e precise, al governo italiano, a proposito del binomio donna e lavoro.

Nel mondo esistono esempi illustri di cambi di rotta per favorire l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Dal Giappone, dove il governo sta creando una serie di centri per la cura dell’infanzia per dare un aiuto concreto alle mamme lavoratrici, fino alla più vicina Olanda, dove è prevista la possibilità, se troppe restrizioni, di avere orari di lavoro flessibili e part-time.

Sarà l’inefficienza della rete di strutture per l’infanzia sul territorio, la scarsità di asili nidi e scuole dell’infanzia, complici tariffe astronomiche e liste d’attesa altrettanto importanti. Sarà che in Italia, ancora troppo spesso, la possibilità di avere figli, agli occhi di un datore di lavoro, è vista che come un punto di demerito, in termini di efficienza, complici tassazioni & co.

Sarà per tantissimi motivi, a cui aggiungere, perché no, la disoccupazione giunta a livelli altissimi, la crisi profonda, economica, ma anche sociale e politica che l’Italia sta attraversando, ma la situazione, vista dagli occhi del diretto del Fondo non decisamente rosea.

Non solo le politiche economiche e sociali italiane non incoraggiano, o almeno lo fanno meno della maggior parte di quelle adottate dalla maggior parte di vicini europei, la partecipazione femminile al mercato del lavoro, non ne agevolano la permanenza e tendono a ostacolare la crescita professionale delle donne, più o meno consapevolmente. Rivalutare il ruolo delle donne nel mercato del lavoro, secondo Christine Legarde, potrebbe contribuire a migliorare la situazione economica italiana.

Parole di Camilla Buffoli