La salute prima di tutto... famiglia a parte. Lo pensano gli italiani, secondo un sondaggio

Secondo un sondaggio ISPO sul rapporto degli italiani con la propria salute, è emerso che siamo un popolo di salutisti, che mette la salute al primo posto dopo la famiglia.

La salute prima di tutto… famiglia a parte. Lo pensano gli italiani, secondo un sondaggio

La salute è il bene più prezioso per gli italiani, che la mettono in cima alla classifica dei valori più importanti della vita, giusto un pelino sotto la famiglia (sempre svettante saldamente al primo posto assoluto). Insomma, siamo un popolo di “salutisti”? Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto ISPO, per conto dell’Osservatorio Salute Astrazeneca, sembrerebbe proprio di sì. Non soldi, e neppure, sorprendentemente, il lavoro (valore quanto mai “precario”, attualmente), ma proprio lo stare bene nel proprio corpo, il sentirsi sani e pieni di energia, è la cosa che gli italiani ritengono indispensabile, e del resto, è proprio così!

La salute “dopo la famiglia, è al secondo posto delle cose più importanti della vita – spiega Renato Mannheimer, che di ISPO è il direttore – Più dell’amore e del lavoro. Il 29% degli italiani cita la salute come prima cosa più importante e ben il 61% la include fra le prime tre cose più importanti”. I dati parlano chiaro, ma se nelle intenzioni il popolo italiano si dimostra estremamente giudizioso e virtuoso, nei fatti, come stanno le cose?
 
Siamo davvero così attenti nel prenderci cura di noi stessi? La realtà è molto più stratificata. La maggior parte degli italiani dichiara di sentirsi in buona salute, le donne sono più informate degli uomini e più attente alla prevenzione, ma in generale, Mannheimer divide la popolazione in 6 principali categorie, a seconda dell’atteggiamento dimostrato verso la medicina e alle sue diverse declinazioni.
 
Il 30%, per lo più residente nell’Italia centrale e in età matura, si affida solo ed esclusivamente alla medicina tradizionale, a cui si aggiunge un 13% di tradizionalisti “aperti”, che pur preferendo la scienza medica ufficiale, non disdegna di provare qualche pratica alternativa. Poi si situa un nutrito 27% di “indifferenti”, soprattutto uomini anziani, che non sono interessati a niente che abbia a che vedere con la medicina.
 
I giovani si dividono in due categorie: i “newagers” (7%), che sono molto attratti dalle terapie alternative e dalla medicina olistica, ma non a quella ufficiale, e i “curiosi” (16%), che sono più aperti alla medicina alternativa, ma non si chiudono a quella tradizionale. Infine, abbiamo i cosiddetti “olistici”, che sono molto attenti alla prevenzione e seguono un regime salutista rivolto al benessere psico-fisico. Costituiscono il 7% degli italiani e hanno un’età compresa tra i 35 e i 57 anni. E voi, cari lettori di Salute PF, in quale categoria vi situate?

Parole di Paola Perria