La psicodieta per combattere i chili di troppo

Per dimagrire non bisogna tenere in considerazione solo i bisogni del corpo, ma anche quelli della mente. E' proprio l'aspetto psicologico che determina gli attacchi di fare e il nostro rapporto con il cibo.

La psicodieta per combattere i chili di troppo

La psicodieta non è una vera e propria dieta dimagrante, ma qualcosa di più. È un metodo di educazione al cibo. In molte occasioni abbiamo detto che il rapporto che ci lega all’alimentazione ha un’origine psicologica. Sono tante, infatti, le persone che ingrassano, perché vinti dalla propria emotività, dallo stress e magari anche dalla mancanza di autostima. Per certi versi è molto più difficile curare quest’aspetto dell’alimentazione, che correggere i classici peccati di gola.

È proprio da un rapporto poco sano con l’alimentazione, che hanno origine i disturbi alimentari, come la bulimia e l’anoressia, ed è sempre questo rapporto che determina o meno la riuscita di una dieta. Lo psichiatra Raffaele Morelli racconta questo problema nel suo testo «Dimagrire senza dieta», tra i libri più venduti della stagione. L’esperto spiega chiaramente che una dieta, per quanto studiata sulla persona e ben bilanciata, è strettamente connessa allo stato mentale.

Vi siete mai veramente accorti di quale sia il legame che vi unisce al consumo di certi cibi? Per esempio, mangiate quando siete tristi, depressi o dopo che avete ricevuto un commento non molto positivo? Si può mangiare anche perché ci si sente soli e non amati o per pura insoddisfazione. Sono tutti atteggiamenti sintomatici che il cibo è solo uno strumento per contrastare alcune mancanze. È quindi elaborando la fame prodotta nel nostro cervello, che si può sperare che il regime dimagrante funzioni e sia in grado di farci perdere dei chili.

Non è semplice conquistare questa consapevolezza e c’è chi, purtroppo, ci impiega anni, ma imparare a comprendere i nostri comportamenti (sbagliati) è la prima arma di difesa. Ovviamente, questa tesi vale per qualsiasi dipendenza, che sia la mania del fisico perfetto, dello sport a tutti i costi (Vigoressia), dei cibi sani (Ortoressia) o semplicemente la fame chimica che colpisce di notte i Nes, i mangiatori notturni. Se desiderate avere più consapevolezza del problema, segnaliamo il testo di Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, e Giorgio Calabrese, nutrizionista, in «Stress & Dieta. Consigli e rimedi per vivere al meglio», davvero molto interessante.

Su questa tesi esiste anche un altro libro molto interessante: “La Psicodieta,
il giusto approccio mentale per perdere peso” di Paolo Bagnoli (del 2005). L’autore lavora da anni adottando un approccio sia nutrizionale sia psicologico con risultati tanto positivi da spingerlo a scrivere questo libro. Il suo metodo parte dall’analisi delle abitudini familiari, sociali, lavorative e personali. Inquadrando il paziente in un campo così ampio, è possibile capire meglio i suoi squilibri e cercare di risolvere quei problemi che condizionano la salute mentale, oltre che la linea.