La moda del futuro è Vintage

La moda del futuro è Vintage, ebbene si, investire sul vintage è molto più vantaggioso di fare investimenti in manca, d'altronde si sa, una Birkin o una Chanel sono per sempre!

La moda del futuro è Vintage

La moda del futuro è il vintage? Io non ne sono molto sicura ma a Parigi ormai lo danno proprio per certo, pensate che battono all’asta abiti usati e griffati come se fossero delle opere d’arte del calibro di Caravaggio! La moda vintage è un investimento sicuro secondo alcuni, roba vecchia per altri… ovviamente per vintage d’autore si intendono abiti che in qualche modo hanno fatto la storia da non confondere assolutamente con quelli che si trovano nei mercatini per pochi euro.

Alle borse vintage siamo ormai più che abituate, creazioni meravigliose che hanno indossato altre persone e che adesso possiamo sfoggiare noi, è anche però che una borsa non è come un vestito, quest’ultimo forse è più personale. “Una ‘2.55’ di Chanel o una ‘Birkin’ di Hermès sono oggi più sicure di tante azioni vendute sui mercati finanziari” dicono gli esperti, e come dargli torto!
 
Ma come si riconosce un capo vintage che è un ottimo investimento? Ci vogliono innanzitutto tempo e pazienza, per capire se un abito sarà tra i più desiderati nel tempo, devono passare molte lune, anche 15 – 20 anni, in modo da vedere se effettivamente vale le cifre stratosferiche a cui è venduto.
 
Gli abiti vintage su cui si può andare sul sicuro sono quelli indossati dalle star, ad esempio un abito da cerimonia indossato da Audrey Hepburn, oppure l’abito con cui Marilyn Monroe ha cantato ‘happy birthday’ al Presidente Kennedy (venduto per 1.270.000 euro) e anche i 653 pezzi haute couture di Chanel creati in edizione limitata, o in esclusiva, e indossati da dive del cinema e celebrities battuti all’asta proprio qualche tempo fa, venduti ad un prezzo che ha superato di 4 volte le aspettative.
 
Karl Lagerfeld invece ha una teoria tutta sua: “Non potrei mai indossare un pezzo vintage, d’altra parte si sa, lì dentro ci potrebbe essere morto qualcuno”.
 
Voi che ne pensate?

Parole di Serena Vasta