La celiachia è l'intolleranza alimentare più diffusa al mondo

Secondo un recente studio, la celiachia è l'intolleranza alimentare più diffusa al mondo ma soprattutto sono ancora moltissime le persone che non sanno di essere malate.

La celiachia è l’intolleranza alimentare più diffusa al mondo

La celiachia è stata dichiara l’intolleranza alimentare più comune al mondo: solo nel 2010 in Italia le persone a cui è stata diagnosticata la malattia sono state circa 122 mila ma bisogna considerare che questa è solo la “punta dell’iceberg” dato che ci sono ancora moltissimi malati che non sanno di esserlo. Lo sottolinea anche la Relazione annuale del ministero della Salute al Parlamento sulla celiachia 2010 che consiglia a tutti coloro sospettino di essere affetti da celiachia di sottoporsi ad un test per individuarla senza probabilità di errore.

In Italia, le Regioni che contano più celiaci sono Lombardia (15,3%), Lazio (11,2%) e Campania (11%). Più colpite nel nostro paese sono le donne (86.477) rispetto agli uomini (35.824): questo perché la celiachia è un disturbo legato a fattori ormonali.
 

I celiaci sono intolleranti al glutine, contenuto in alimenti come il frumento, l’orzo, la segale, il farro e proprio per questo la loro dieta deve escludere alcuni cibi, ma non solo. Un recente studio americano infatti, ha individuato la presenza di glutine anche in prodotti cosmetici di uso comune.
 
Per questo le donne affette da celiachia dovranno anche porre attenzione nella scelta di rossetti, matite per gli occhi, ombretti e fard ma anche di dentifrici e balsamo. Ovviamente il glutine è presente in questi prodotti solo in minima parte ma è comunque importante porre attenzione.
 
E’ notizia recente poi, secondo uno studio dell’Iss, pubblicato sulla rivista Journal of Cereal Science, che la celiachia potrebbe essere sconfitta grazie ad un decapeptide (ovvero una speciale molecola costituita da 10 amminoacidi) che si trova in natura in alcuni cereali. Una ricerca molto importante, che segna un punto di svolta e che è stata condotta in collaborazione con l’Università di Foggia e il CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura).