La camorra è di nuovo donna: l'arresto di Patrizia Bizzarro lo dimostra

La camorra di oggi è cambiata, ma spesso indossa ancora la gonna e i tacchi a spillo: l'arresto di Patrizia Bizzarro lo dimostra.

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Patrizia Bizzarro

Il rapporto di una madre con i propri figli è qualcosa di potente, è un legame talmente inossidabile che da solo è sufficiente a compiere grandi opere, imprese memorabili che, nel bene e nel male, necessitano di un affiatamento familiare per essere compiute. Così una madre e i suoi figli possono diventare una vera e propria “macchina da guerra”. Bisogna, però, vedere se quel carro armato umano deciderà di sparare dai suoi cannoni fiori o pugnali.

Per fortuna, o forse sarebbe meglio dire grazie all’impegno degli uomini della Squadra Mobile delle Questure e delle forze di Polizia in genere e dei magistrati delle Direzioni Distrettuali Antimafia e della Direzione nazionale Antimafia, blitz e retate contro clan mafiosi, camorristici o ‘ndranghetisti se ne fanno spesso. Il problema è che la criminalità organizzata ha un’incredibile capacità di rigenerarsi: per ogni arrestato ce ne sono almeno altri 10 pronti a prendere il suo posto ed è per questo che è sempre più necessaria un’attività di prevenzione, oltre a quella di repressione.

I blitz, però, vanno interpretati perché possono rivelare quelli che sono i nuovi assetti della criminalità organizzata, le nuove tendenze o quelle che si confermano nel tempo. Permettono di fatto di delineare il carattere e le sembianze dei fenomeni malavitosi e quindi di conoscere il nemico e anche avere qualche strumento in più per combatterlo e per sconfiggerlo.

Così il blitz interforze effettuato la mattina del 21 luglio 2014 da Polizia di Stato e Carabinieri ad Afragola, in provincia di Napoli, assume un’importanza che va oltre l’arresto di 17 camorristi e l’aver messo fine a una truculenta faida che, tra febbraio e marzo dello stesso anno, ha fatto molti morti nel napoletano, alcuni perfino con attentati dinamitardi. Fra gli arrestati figurano, infatti, i tre fratelli Barbato (Mariano, Aniello e Carlo) e soprattutto loro madre Patrizia Bizzarro, ritenuta dagli inquirenti il capo del clan.

Donna di famiglia e madre, Patrizia Bizzarro gestiva e coordinava tutte le attività del clan: dallo spaccio all’estorsione, imponendo ai commercianti della zona fra Afragola, Casoria, Caivano, Crispano e Cardito di rivolgersi a un “suo” istituto di vigilanza e chiedendo perfino la disdetta di quello sotto contratto. Ma soprattutto Donna Patrizia ha guidato i suoi tre figli in una rapida ma violenta e sanguinosa conquista del territorio, espandendosi sempre di più dal rione Salicelle di Afragola da dove sono partiti.

Un sodalizio criminale quello guidato dalla Bizzarro che fortunatamente è durato poco (troppo se si prende in considerazione l’escalation di violenze degli ultimi mesi), ma che ha confermato ancora una volta come troppo spesso la camorra sia donna. Già dai tempi di Rosetta Cutolo, vero braccio destro del fratello Raffaele e poi suo sostituto quando questi era detenuto, al vertice dei clan camorristici molto spesso ci sono donne che tirano le fila.

Come Maria Licciardi, famosa inizialmente come “La Piccolina” a causa della sua scarsa altezza, ma poi come “La Madrina” e infine addirittura come “La principessa”, che è stata il capo indiscusso della camorra nella città di Napoli dal 1993 fino al suo arresto nel 2001. E le sue due storiche rivali: Erminia Giuliano, che ha preso la guida del clan quando venne arrestato il fratello Luigi e lo ha portato avanti talmente “bene” da arrivare ad essere classificata come uno dei 30 criminali più pericolosi d’Italia fino all’arresto nel dicembre del 2000, e Assunta Sarno che fu giustiziata nel 1992 per aver detto che, quando il marito Giuseppe Misso sarebbe uscito di prigione, Gennaro Licciardi ’a scigna avrebbe dovuto pulirgli le scarpe (una vera e propria dichiarazione di guerra).

Insomma la camorra di oggi è cambiata rispetto a quella di 10 o 20 anni fa e ancora di più rispetto a quella di 30 o 40 anni fa, forse è peggiorato o forse “peggiorare” non era possibile, ma di sicuro indossa ancora anche la gonna e i tacchi a spillo. L’arresto di Patrizia Bizzarro lo dimostra.