L’emotività non è un difetto, lo sostiene la psichiatra newyorkese Julie Holland, convinta che isteria e incostanza siano tutt’altro che controproducenti. Le interessanti teorie sono descritte nel suo libro, “Stronze lunatiche: tutta la verità sui farmaci che prendete, sul sonno che state perdendo, sul sesso che non praticate e su ciò che vi fa davvero diventare pazze”. Un titolo di per sé esaustivo, che esprime perfettamente il punto di vista dell’autrice. A quanto pare, dovremmo smettere di sentirci in colpa per la nostra vulnerabilità emotiva, imparando a trasformarla in un punto di forza.
L’incostanza e l’isteria femminili sono una virtù
La psichiatra Julie Holland ne è fermamente convinta, i difetti che gli uomini ci attribuiscono da secoli sono in realtà la nostra forza. Perché l’emotività, con tutto ciò che comporta, ovvero incostanza, isteria, frustrazione e via dicendo, è sintomatica di una sensibilità più spiccata. Una sensibilità prettamente femminile, in virtù della quale riusciamo ad adattarci con più elasticità al mondo circostante, provando empatia per gli altri.
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Nessuna strampalata teoria femminista, per la psichiatra newyorkese a provarlo sarebbero dati scientifici, risultato a loro volta delle ricerche di un’altra studiosa, la neuropsichiatra Louann Brizendine. Nel libro “The Female Brain”, Louann sostiene infatti che il cervello femminile presenta una “cablatura” diversa da quello maschile.
Su queste basi si fonda la teoria di Julie Holland, secondo la quale vivere pienamente la nostra emotività ci aiuterebbe a sentirci più appagate e sicure di noi stesse. Peccato che, aggiunge, “ci hanno insegnato a chiedere scusa per le nostre lacrime, a sopprimere la nostra rabbia e a nascondere le nostre paure per non essere chiamate isteriche e per compiacere qualcun altro.” La soluzione? “Seguire una “buona dieta”, fare del “buon sesso” e del “buon esercizio fisico” e infine avere una “buona consapevolezza di sé è tutto ciò che serve per elevare il proprio stato d’animo e vivere pienamente la propria vita”. Infine evitare l’uso di psicofarmaci, che anziché aiutarci, innesca meccanismi negativi per la salute: “Li sperimentano sugli uomini e li vendono alle donne – sottolinea Holland – Ma l’uso inappropriato di questi medicinali non solo reprime un aspetto fondamentale dell’essere donna, ma può anche avere conseguenze negative sulla salute. Alcuni antidepressivi, ad esempio, possono provocare apatia, interferire con la vita sessuale, inibire la creatività e intorpidire i sentimenti fino anche ad ostacolare un eventuale innamoramento.”
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