L'applicazione sul cellulare che aiuta a dimagrire

Cominciamo con tutte le migliori intenzioni: la dieta è uno degli scogli più grandi da superare ma sicuramente il problema maggiore è riuscire a portarla a termine! Ecco che una geniale signora, Andrea Grimes, una ricercatrice del Georgia Technology Institute, negli Stati Uniti, ha creato un sistema speciale per i cellulari, una specie di Social Network dal nome inequivocabile: EatWell.

L’applicazione sul cellulare che aiuta a dimagrire

Cominciamo con tutte le migliori intenzioni: la dieta è uno degli scogli più grandi da superare ma sicuramente il problema maggiore è riuscire a portarla a termine! Ecco che una geniale signora, Andrea Grimes, una ricercatrice del Georgia Technology Institute, negli Stati Uniti, ha creato un sistema speciale per i cellulari, una specie di Social Network dal nome inequivocabile: EatWell. Una vocina che dal nostro telefonino ci ricorda quello che anche noi sappiamo benissimo ma che spesso preferiamo dimenticare!

Questo sistema è stato recentemente presentato al convegno statunitense Computer Supported Work: si tratta di una piattaforma in cui i membri della community (proprio come succede in Facebook) possono confortarsi e supportarsi a vicenda.
 
«Non volevo offrire alle persone conoscenze “preconfezionate” esterne, ma volevo che tutti potessero condividere con gli altri il loro sapere, maturato con l’esperienza sul campo, per dare suggerimenti e punti di vista interessanti per altri nella stessa situazione: raccontare i trucchi usati per resistere a una tentazione può aiutare un altro a riuscirci. Ho pensato di creare una piattaforma per cellulari perché tutti ne hanno uno; il sistema, inoltre, consente di registrare e inviare video e audio perché questi sono mezzi ancora più semplici e immediati dell’sms per condividere velocemente i propri pensieri con gli altri», sottolinea l’inventrice della community.
 
I risultati hanno comunque dimostrato in poco tempo gli effetti positivi di questa scelta.
 
«I partecipanti a questa esperienza-pilota hanno detto che si sentivano coinvolti perché percepivano le emozioni degli altri, anche se non li conoscevano direttamente: orgoglio per aver raggiunto un risultato, soddisfazione per aver ordinato un pasto sano anziché un hamburger pieno di grassi, gioia per aver trovato una ricetta che soddisfa il gusto e la linea», conclude la Grimes.