Kirghizistan, la foto della figlia del presidente che allatta crea scandalo

Aliya Shagieva, la figlia del presidente Atabayev, ha pubblicato su Instagram una foto che la ritrae mentre allatta il suo bambino. In Kirghizistan a maggioranza musulmana si è scatenata la polemica: l’accusa è di aver umiliato la famiglia. La ventenne ribatte sui social che il seno non è un oggetto sessuale.

Kirghizistan, la foto della figlia del presidente che allatta crea scandalo

Aliya Shagieva è la figlia del presidente del Kirghizistan e al momento è sotto accusa per aver pubblicato su Instagram una foto ritenuta scandalosa: quella che la ritrae mentre allatta. La giovane mamma kirghisa, già “rea” di aver sposato il marito al terzo mese di gravidanza, con la foto ha scatenata un’ondata di polemiche e indignazione sul web. La ventenne, figlia del presidente Almazbek Atambayev è cresciuta all’occidentale e non ha visto niente di male nel condividere sul social network un momento così intimo.
La foto incriminata ritrae Alya in reggiseno e slip mentre allatta Tagir, nato a Marzo. La Shagieva, che è sposata con il marito Konstantin dallo scorso settembre, nel corso della gravidanza ha pubblicato altre foto considerate scandalose: quelle che la mostrano con il pancione scoperto.
Aliya Shagieva

I commenti sui social contro Aliya

Aliya ha 20 anni e, seppur di cultura islamica, che vive in un Paese con il 75% di musulmani, è stata educata all’occidentale. La sua decisione di condividere il momento intimo dell’allattamento ha scatenato diversi commenti negativi sul suo profilo. Lo scandalo nasce perché la sua religione non permette di mostrare il corpo femminile né osare con alcune immagini. Non sono mancati anche attacchi personali con parole crude come di chi scrive: “Mi dispiace per tuo marito e tuo padre. È un peccato che non abbiano alcuna autorità su di te e ti lascino fare queste cose. Se approvano tutto ciò, significa che sono falsi uomini”.
Aliya Shagieva instagram
Insomma la critica dei connazionali è rivolta al mostrare il corpo nudo, cosa sconveniente per una donna musulmana.

La risposta di Aliya Shagieva e la battaglia per la parità di genere

Nonostante i commenti offensivi e volgari, la Shagieva non si è lasciata intimorire. Ha anzi pubblicato una lunga risposta per mettere a tacere i suoi detrattori. Prima di tutto,anche se non è più visibile lo scritto in quanto il profilo è stato oscurato, accusa la società di sessualizzare il seno femminile: “Da troppo tempo la gente ha dimenticato il vero scopo del seno femminile e lo ha trasformato in un oggetto che serve a soddisfare gli occhi degli uomini. La società ha fatto diventare il seno un oggetto sessuale”.
Continua poi accusando il suo paese di avere troppi stereotipi di genere e annuncia battaglia per portare la parità di genere in Kirghizistan , dove secondo uno studio del “Forum of Women’s NGO”, l’influenza dell’ideologia religiosa contribuisce in modo sostanziale alla discriminazione nei confronti delle donne. “Le norme e le idee possono cambiare a seconda della cultura, del tempo e di tanti fattori. Inizieremo a sentirci un po’ meglio se ci sbarazzeremo di luoghi comuni e stereotipi di genere” conclude Aliya.

Le polemiche sull’allattamento in Italia

Allattare un neonato in luoghi pubblici suscita in tutto il mondo pareri contrastanti. Una legge sull’allattamento in Italia non c’è, mentre alcuni paesi come Usa e Inghilterra si sono dotati di normative per tutelare il breastfeeding. Da noi, a differenza del Kirghizistan, non è la religione a scatenare il dibattito ma l’intolleranza di alcune persone che trovano sconveniente allattare in pubblico perché implica il mostrare il seno. Nonostante non esista una legge che lo vieti, è visto ancora come un tabù.

Sono molti i casi successi in Italia in cui ogni volta si apre la polemica perché suscita opinioni discordanti, tra chi è a favore e chi è intollerante . Casi saltati alla cronaca come quello ad Arma di Taggio (Imperia) dove una mamma venne cacciata da un locale dopo essere stata insultata o la donna di Biella allontanata dagli uffici postali o ancora quello della mamma di Bologna allontanata da una mostra d’arte perché allattava.
Anche i social network si erano schierati: dapprima Facebook ha optato per la censura, come è successo alle foto degli allattamenti social di Gisele Bundchen e Alanis Morrisette. Successivamente ha fatto dietrofront e ha chiesto scusa per le immagini oscurate.

Parole di Lavinia Sarchi