Intimità in gravidanza: nessun rischio per la salute del bebè

Durante la gravidanza non esiste alcuna controindicazione una normale attività sessuale per la futura mamma. Secondo uno studio americano e canadese, l'intimità non nuoce al feto.

Intimità in gravidanza: nessun rischio per la salute del bebè

Affrontiamo oggi un tema dibattuto: l’intimità in gravidanza, soprattutto durante gli ultimi mesi di gestazione. I rapporti sessuali fanno male al bebè nel pancione? Si tratta di una questione controversa, sulla quale si sente tutto, e il contrario di tutto. In casi come questi, però, affidarsi alle “chiacchiere tra donne”, per quanto piacevoli e interessanti, non serve a molto. E’ indispensabile un parere medico che dica quali sono i possibili rischi una volta per tutte. Vivere le gioie del sesso con il proprio uomo anche durante la dolce attesa è senz’altro meraviglioso, ma può diventare ansiogeno se la madre nutre anche il minimo sospetto di nuocere al feto che porta in grembo.

Ebbene, state pure tranquilli, futuri genitori, le vostre acrobazie erotiche non sortiranno alcun effetto negativo sul nascituro. E’ la sentenza di uno studio canadese e americano i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Canadian Medical Association Journal. Vi si dice che non esiste nessuna prova scientifica che evidenzi un collegamento tra sesso in gravidanza e complicazioni per il bimbo, parto prematuro o infezioni. Nessuna controindicazione neppure durante l’ultimo mese di gestazione, anzi, gli esperti americani sottolineano come il fare l’amore nei nove mesi d’attesa sia assolutamente un fatto normale e naturale.
 
Via libera, dunque, alle effusioni erotiche senza stare a preoccuparsi del benessere del bimbo, perchè non esiste pericolo alcuno. Per giungere a queste confortanti conclusioni, i ricercatori si sono avvalsi dell’analisi di diversi studi precedenti, in particolare di una indagine statistica che aveva seguito gravidanza e parto di 11mila donne, metà delle quali sessualmente attive. Era emerso che non vi era nessuna differenza significativa tra i due gruppi. Ancora, un’altra ricerca si era occupata di esaminare un campione di mamme che avevano avuto almeno un parto prematuro.
 
Anche in questo caso, l’indagine non aveva rivelato nessuna causalità tra vita sessuale della madre e induzione al parto prematuro. L’unico caso in cui i medici raccomandano precauzione (ma non divieto assoluto e tassativo) è quello delle gravidanze gemellari (soprattutto plurime), ma anche in questo caso non esistono prove scientifiche dell’esistenza di un rischio maggiore per la salute del bebè. Una bella notizia per tutte le coppie in attesa di un figlio!

Parole di Paola Perria