Instagram, gli algoritmi censurano le foto in base ai pregiudizi

Venerdì scorso Celeste Barber, comica australiana diventata molto popolare sul social, avrebbe voluto postare una foto in cui appare nella stessa posa della modella di Victoria’s Secret Candice Swanepoel. Nonostante le foto fossero identiche, Instagram non ha dato il consenso al post di Barber

Instagram, gli algoritmi censurano le foto in base ai pregiudizi

Foto Instagram | Celeste Barber

Ci sono tre problemi riguardo gli algoritmi di Instagram, e iniziano tutti con la parola censura. Spesso, infatti, si è sentito parlare dei pregiudizi che tutti i social network, ma quello dedicato alle immagini più popolare degli ultimi anni in particolare, hanno nei confronti di alcuni contenuti: quelli delle persone di colore; quelli di chi è in sovrappeso o portatore di handicap fisici; quelli che mostrano il corpo femminile in modo “non tradizionale” (parliamo, per esempio, dell’allattamento ritenuto disdicevole, o dei capezzoli, permessi invece agli uomini).

Due pesi e due misure? No, due foto e due post

Quello che si è verificato la settimana scorsa è, quindi, solo l’ultimo di diversi episodi simili, ma si spera sempre che possa essere l’ultimo: venerdì scorso Celeste Barber, comica australiana diventata molto popolare su Instagram, avrebbe voluto postare uno scatto con l’hashtag #CelesteChallengeAccepted in cui appare nella stessa posa della celebre modella di Victoria’s Secret, Candice Swanepoel. Nonostante le foto fossero del tutto identiche, tranne che per le due differenti fisicità e per il laccetto del costume indossato da Barber, Instagram non ha dato il consenso al post di quest’ultima. 

Celeste Barber: “Hey Instagram, è il 2020. Sveglia” 

Barber, però, non si è data per vinta, giustamente, e ha quindi postato lo screenshot del rifiuto commentando: “Hey Instagram, sort out your body-shaming standards, guys”, “Hey Instagram ho capito la vostra idea di body-shaming ragazzi”, ha poi raggiunto nei commenti un utente: “It’s 2020. Catch up”, “È il 2020. Sveglia”.

Come “funzionano” gli algoritmi di Instagram

In parte gli algoritmi che comandano il flusso di contenuti di Instagram è incomprensibile, forse ci resterà ignoto per sempre. In parte, invece, sappiamo che c’è una collaborazione tra segnalazioni private, intelligenza artificiale e uno stuolo di oltre 15 mila dipendenti che manualmente danno il consenso o bannano i contenuti. Dei moderni scriba dell’algoritmo.

Prima di Barber c’era stata Nyome Nicholas-Williams

Già in giugno, la modella di colore e plus size Nyome Nicholas-Williams aveva postato un suo scatto, o ci aveva provato. Non si può dire certo fosse “senza veli”, dal momento che Nyome indossava un paio di pantaloncini mentre copriva il seno con un braccio, ma la foto fu comunque censurata.

E, diciamocelo, censurare la fotografia di una modella afroamericana nel mese del Black Lives Matter fu una mossa azzardata. Il fatto finì subito su Charge.org per una raccolta di 20 mila firma contro i pregiudizi razziali di Instagram.

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Adam Mosseri: “Dobbiamo preocciuparci delle minoranze”

A quel punto, il CEO di Instagram, Adam Mosseri, non potè far altro che riconoscere l’esistenza di un problema. Dichiarò che l’azienda avrebbe lavorato sugli algoritmi e sul controllo dei contenuti. “Sappiamo di doverci occupare delle minoranze”, dichiarò.

Da Instagram si sono scusati, ma ci devono ancora lavorare

Barber e Nicholas-Williams hanno entrambe dichiarato che dai vertici di Instagram sono arrivate delle scuse, entrambe, inoltre, starebbero collaborando con la piattaforma per ricalibrare le linee guida di censura e oscuramento dei contenuti.

Parole di Alanews