Influenza intestinale: sintomi, contagio, cosa mangiare e rimedi

L'influenza intestinale è un disturbo molto comune che ha un'origine virale e si manifesta con vari sintomi a carico prevalentemente dell’apparato gastrointestinale. In genere non occorrono cure specifiche per trattarla, ma è comunque necessario seguire semplici accortezze, tra le quali l'alimentazione ha notevole importanza. Vediamo quindi cosa mangiare e quali altri rimedi possono alleviare i sintomi.

Influenza intestinale: sintomi, contagio, cosa mangiare e rimedi

Quali sono i sintomi, il contagio e i rimedi dell’influenza intestinale? E cosa mangiare per guarire? L’influenza intestinale è una malattia di solito con decorso abbastanza rapido, sicuramente benigno, ma che può essere molto fastidioso, specialmente quando colpisce più volte in un anno. In primavera e in inverno, o comunque durante i cambi di stagione, quando le temperature esterne variano repentinamente, rimanere vittime di virus patogeni, che colpiscono l’apparato gastro-intestinale, è abbastanza facile, così com’è facile contagiarsi a vicenda. Vediamo di conoscere meglio il problema e come curarlo.

Cos’è l’influenza intestinale

L’influenza intestinale, tecnicamente nota come gastroenterite virale, definisce l’infiammazione dello stomaco e/o dell’intestino tenue e crasso. Soffrire di tale disturbo è particolarmente comune, a causa dell’accentuata trasmissibilità: ogni anno, infatti, milioni di persone vengono colpite da diarrea e vomito, provocate da virus.
L’influenza intestinale può interessare qualsiasi fascia di età, ma in modo particolare i bambini. Spesso, in caso di gastroenterite grave nei più piccoli, la causa è da ricercarsi nel rotavirus, un virus il cui nome ricorda la sua particolare forma a ruota. L’infezione è abbastanza rara al di sotto dei 6 mesi, ma diventa comune nei bambini in età scolastica.
Tuttavia, circa il 70% delle gastroenteriti infettive è di origine virale, mentre il rimanente 30% è di natura batterica e colpisce attraverso cibo o acqua contaminata.

Sintomi più frequenti

È importante sottolineare che i sintomi tipici del virus intestinale, anche quando riguardano i bambini, non sono la manifestazione di un’infezione particolarmente grave e pericolosa. Tuttavia, non bisogna mai sottovalutarli ed è sempre necessario ricorrere al consulto di un medico. I principali sintomi di un’influenza intestinale sono di norma:

  • vomito
  • diarrea
  • nausea

È però possibile che, a seconda dello stato di salute di chi viene colpito e dell’agente virale implicato, si manifestino ulteriori sintomi in concomitanza con i primi, quali:

  • malessere generale
  • stanchezza
  • brividi
  • mal di testa
  • febbre
  • crampi addominali
  • brividi
  • sudorazione eccessiva
  • rigidità e dolore muscolare
  • perdita (incontinenza) delle feci
  • inappetenza
  • perdita di peso

Seppur in maniera non grave, diarrea e vomito, associati alla gastroenterite, possono provocare una concreta perdita di liquidi e portare alla disidratazione. Il problema può essere maggiormente da tener sotto controllo negli anziani, nei neonati e in soggetti con malattie gravi, poiché i virus che causano gastroenteriti possono danneggiare le cellule della mucosa intestinale e causare il cattivo assorbimento di nutrienti.

Possibili cause

Sebbene venga chiamata influenza intestinale, non viene causata dal virus dell’influenza vera e propria, che causa sintomi legati principalmente a problemi respiratori. La gastroenterite virale, invece, è un’infiammazione intestinale che può essere provocata da altri virus, in genere quattro, tra cui:

  • rotarovirus, che colpisce prevalentemente i bambini in età pediatrica
  • adenovirus, che colpisce i lattanti fino ai 2 anni durante tutto l’anno
  • norovirus, che può infettare le persone di tutte le età più frequentemente da ottobre ad aprile
  • astrovirus, che predilige maggiormente bambini e neonati, soprattutto nei mesi invernali

In Europa e nei paesi industrializzati, il picco di infezioni si registra soprattutto in inverno. Il decorso è in genere benigno, ma alcuni episodi possono richiedere il ricovero in una struttura ospedaliera. Al contrario, nei Paesi del terzo mondo sono comuni decorsi gravi ed addirittura mortali, per le conseguenze dovute alla disidratazione.
Tra i virus sopra citati i più comuni sono i rotavirus, definiti i principali responsabili dell’insorgenza di alcune forme della diarrea del viaggiatore.

Come avviene il contagio

L’influenza intestinale è una malattia altamente contagiosa. In genere, è più facile contrarla quando il sistema immunitario è indebolito a causa di una vita stressata, particolarmente stancante.
Di norma, la prevenzione di tale disturbo passa principalmente attraverso il frequente lavaggio delle mani: questo perchè il virus è presente soprattutto nel vomito e nelle feci dei pazienti infetti e non solo nella saliva. Pertanto, il contagio del virus intestinale avviene tramite uno stretto contatto con i soggetti malati.
Ma la trasmissione può avvenire anche consumando cibi o bevande contaminate. Questi prodotti possono essere stati contagiati dalle persone, con influenza intestinale, che li preparano o maneggiano. Anche i pesci crudi, o poco cotti, raccolti in acque contaminate, possono trasmettere il virus; così come l’acqua.

Quanto dura

La durata dell’influenza intestinale può variare da soggetto a soggetto, in base al proprio stato di salute, all’età e al tipo di virus contratto. In genere, il disturbo durerà da pochi giorni fino a circa due settimane, anche se di norma ci si sente meglio già dopo i primi giorni, quando vomito e diarrea si attenuano di intensità.
Tuttavia, è importante tener presente che dal momento della trasmissione si diventa contagiosi, quindi è possibile trasmettere a sua volta il virus influenzale. Tale periodo inizia solitamente con la comparsa dei sintomi, o anche prima, e termina tre, o più, giorni dopo la completa guarigione.

Cosa mangiare

Trattandosi di un’influenza virale, non esistono specifiche cure in grado di guarire il problema all’origine. Infatti, la maggior parte dei casi di gastroenterite virale si risolve in breve tempo, senza alcun trattamento medico. L’obiettivo principale di chi viene colpito da questo tipo di malattia dovrà essere quello di prendersi cura del proprio stomaco per alleviare l’infiammazione intestinale, proprio come accade attraverso l’alimentazione per l’influenza.
Pertanto, inizialmente sarà necessario depurare l’organismo evitando per qualche ora, dalla comparsa dei sintomi, di mangiare cibi solidi. Diventerà poi importante reintegrare i liquidi e i nutrienti persi a causa di vomito e diarrea. Quindi, cosa mangiare nella fase acuta dell’influenza intestinale? Ecco una tabella riassuntiva di ciò che è possibile introdurre e di quello che è necessario evitare durante la comparsa di diarrea e vomito.

[tabler]
Alimenti da prediligere|Alimenti da evitare
Tè|Latte e latticini
Tisane|Zucchero e dolcificanti
Riso|Cioccolato
Brodo|Caffè
Patate bollite|Fritti
Pasta in bianco|Alimenti molto conditi
[/tabler]

Passata la fase iniziale, si potranno reintrodurre progressivamente tutti gli alimenti solidi purché digeribili ed altamente nutritivi come verdure cotte, pesce e carne molto magra, pane bianco tostato, banane e succo di limone. Per riequilibrare la flora intestinale, inoltre, potranno essere d’aiuto i probiotici, introdotti con farmaci o integratori.

Cure e rimedi

Come già detto in precedenza, non esistono cure farmacologiche specifiche per debellare il virus influenzale. Il problema può essere prevenuto con il vaccino antinfluenzale, soprattutto per proteggere bambini e neonati. Tuttavia, per alleviare la sofferenza dell’intestino è necessario il riposo e la dieta.
I farmaci non sono utili contro la malattia, che al contrario potrebbero avere un effetto controproducente, specialmente gli antibiotici, i cui principi attivi non sortiscono alcun effetto contro questo ceppo virale. Tuttavia, esistono diversi rimedi contro l’influenza intestinale. Ecco i principali.

Bere molta acqua

Soprattutto se l’influenza intestinale ha colpito bambini o anziani, è importante far bere al malato molta acqua, dato che la diarrea e il vomito fanno perdere una grande quantità d’acqua. Se si fa fatica, è bene bere a piccoli sorsi.

Probiotici

Per aiutare l’intestino a ristabilirsi può essere utile assumere dei probiotici, ovvero dei batteri buoni che vanno a riequilibrare la flora batterica intestinale. Secondo gli studi, l’assunzione di probiotici per 5-7 giorni riduce la durata della gastroenterite di circa un giorno e le scariche di circa una al giorno

Riposo

Per rafforzare il sistema immunitario, è importante assicurarsi il giusto riposo, dato che vomito e diarrea possono rendere particolarmente deboli. Il consiglio è quello di sospendere le attività quotidiane, come quelle lavorative, e recuperare le energie dormendo più ore delle comuni 8 ore.

Zenzero

Come per tante altre problematiche gastrointestinali, lo zenzero è senza dubbio uno degli alleati migliori dello stomaco. Questa radice è in grado di alleviare, infatti, nausea e vomito se masticata in piccole quantità o assunta sotto forma di tisana.

Limone

Allo zenzero può essere aggiunto un po’ di succo di limone. Il limone può anche essere consumato da solo per bloccare la diarrea e influire positivamente sul lavoro di tutto l’apparato digerente. Per agevolare efficacemente la guarigione può essere utile consumare acqua e limone al mattino, per sfruttare al meglio i benefici di una bevanda già conosciuta nell’antichità.