India, oltre 200 donne vittime della gang dei "taglia-trecce"

Nello Stato del Kashmir, in India, oltre 200 donne sono state vittima di assalti da parte della cosiddetta gang dei 'taglia-trecce'. Il gruppo colpisce le donne mentre sono da sole, tramortendole o narcotizzandole, tagliando loro la treccia che poi lasciano accanto alla vittima. Ancora da chiarire le ragioni dietro questo fenomeno, nel frattempo i cittadini si sono trasformati in giustizieri dando il via a veri e propri linciaggi di massa ma spesso andando a colpire vittime innocenti.

India, oltre 200 donne vittime della gang dei “taglia-trecce”

Oltre 200 donne sono state vittime della gang dei cosiddetti “taglia-trecce” , un gruppo di individui che assalta donne sole, per tramortirle e tagliare la lunga treccia. Questi epodi si concentrano prevalentemente nello Stato del Kahsmir, zona di guerriglia tra esercito e separatisti. Vengono assalite mentre sono in strada da sole, ma anche dentro casa, al sicuro tra le pareti domestiche. Vengono colpite con mattoni o mazze oppure narcotizzate con spray o fazzoletti imbevuti di sonnifero: in tutti i casi l’obiettivo è quello di tramortire le loro vittime il tempo necessario per privarle con un taglio netto della loro treccia, che poi abbandonano lì, accanto alla donna.

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Violenza sulle donne: “Quando ho aperto gli occhi i capelli non c’erano più”

Contraddittorio finora è stato l’intervento delle autorità indiane: se da una parte infatti hanno relegato la gang dei taglia trecce a una mera “isteria di massa”, dall’altro hanno offerto una ricompensa di 8000 euro a chiunque fornisca informazioni. Le donne che trovano la forza di raccontare l’accaduto hanno storie molto simili . Chi preparava un esame, chi faceva la spesa al mercato, chi spazzava la veranda di casa quando all’improvviso è stata assalita. “ Quando ho aperto gli occhi in ospedale i miei capelli non c’erano più”, racconta una donna aggredita da un uomo mascherato che le ha premuto un fazzoletto sul viso. Donne di età diverse accomunate da un unico dettaglio, la lunga treccia nera, nascosta obbligatoriamente nell’hijab: un taglio di capelli come gesto di umiliazione nei loro confronti. In queste zone dell’India, la maggioranza è di fede musulmana conservatrice: per un uomo, non imparentato, toccare un’altra donna è considerato tabù.

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Gang dei “taglia-trecce”: si indaga sui moventi

Ancora non si sono trovate spiegazioni circa l’origine o la motivazione dietro questo fenomeno, dilagato nelle ultime settimane. Alcuni leader separatisti parlano di cospirazione, accusando il governo indiano di voler seminare il panico tra le famiglie : in questo clima di paura infatti, sempre meno persone sono disposte ad accogliere in casa un estraneo, indebolendo così la lotta dei separatisti. Le autorità indiane, invece negano qualsiasi responsabilità, mentre il direttore generale delle forze di polizia, incaricato dell’inchiesta, senza aver ancora arrestato nessuno, scherza sopra tutta la questione: “ Sto cercando la bacchetta magica”.

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Linciaggi di massa per scoprire i colpevoli

Nel frattempo, per cercare di porre un freno a questo dilagare di “taglia-trecce”, sono cominciati i pattugliamenti di gruppi di giustizieri, che , nell’attesa di un intervento della polizia non ancora pervenuto, danno via a veri e propri linciaggi di massa, anche se a farne le spese, nell’isteria collettiva, sono spesso vittime innocenti. Un uomo di 70 anni è stato infatti scambiato per un “taglia-trecce” mentre faceva pipì in un angolo e ucciso con una mattonata in testa. Stessa sorte per un ragazzo di 20 anni che, mentre si recava in visita dalla sua fidanzata è stato accerchiato e assalito, prima di riuscire a dimostrare la sua innocenza. Anche un gruppo di turisti è stato scambiato erroneamente per la gang dei “taglia-trecce”: dopo aver perso l’orientamento ed essere capitati in un villaggio alle due di notte, la comitiva, in poco tempo, si è trovata circondata da giustizieri inferociti, per fortuna sono stati tratti in salvo dalla polizia.