Il popolo di Facebook vuole la Clerici alla Prova del Cuoco

Ne avevamo parlato qualche giorno fa, e anche voi lettrici vi siete schierate dalla parte della Antonellina nazionale che a quanto pare tornerà alle redini de La Prova del cuoco. Io sono contenta di questa cosa, non è giusto che dopo la maternità una donna si trovi rimpiazzata da una più giovane solo perchè costa di meno al palinsesto.

Il popolo di Facebook vuole la Clerici alla Prova del Cuoco

Ne avevamo parlato qualche giorno fa, e anche voi lettrici vi siete schierate dalla parte della Antonellina nazionale che a quanto pare tornerà alle redini de La Prova del cuoco. Io sono contenta di questa cosa, non è giusto che dopo la maternità una donna si trovi rimpiazzata da una più giovane solo perchè costa di meno al palinsesto. La cosa carina è che anche il popolo di Facebook si è mobilitato per la Clerici creando gruppi come “Rivogliamo Antonella Clerici a La Prova del cuoco“, “Amici della prova del cuoco solo e soltanto by Antonella Clerici“, “Quelli che: la prova del cuoco senza la Clerici non è la prova del cuoco“, “Quelli che non guardano più la Prova del Cuoco senza la Clerici!!!“.

Facebook è il fenomeno del momento, sono tutti attenti a “quello che dicono su Facebook” e come il social network è servito alla vittoria di Mauro Marin al Grande Fratello, magari servirà anche a convincere i capi Rai che le scelte “poco carine” si pagano. Ovviamente su Facebook ci siamo anche noi di Pour Femme, se non lo avete già fatto diventate nostri fan!
 

I fans sono un popolo fedele ma se traditi non perdonano, e così è accaduto per la Prova del Cuoco, anche mia nonna non l’ha più guardato da quando c’è da Isoardi, sono esagerazioni? Forse si, ma come ci manipolano per tante cose, anche noi a volte possiamo dire la nostra spegnendo la tv o cambiando canale.
 

Insomma al di la dell’aspetto divertente della faccenda, che c’è, è importante capire che l’errore non è tanto cambiare conduttrice, ma cambiarla mentre è in maternità e non reintegrarla nel suo posto di lavoro. Se questa cosa fosse accaduta in un’azienda di bottoni, di libri, di polli o di blog sono sicura che non ci sarebbe stata tutta questa calma, ma che, giustamente, si sarebbe finiti in tribunale.
 

Parole di Serena Vasta