Il mal di schiena si cura meglio in gruppo che da soli

Il mal di schiena colpisce molte persone, specie dopo i 60 anni. Per alleviare il dolore, si possono effettuare sia terapie individuali che di gruppo. Le seconde sono le migliori.

Il mal di schiena si cura meglio in gruppo che da soli

Se soffrite di mal di schiena cronico e state valutando le terapie migliori per alleviare il dolore, allora optate per delle sedute fisioterapiche di gruppo. I risultati potrebbero stupirvi in positivo. Sentite cosa hanno scoperto gli studiosi della Fondazione Don Gnocchi IRCCS di Firenze attraverso uno studio i cui risultati sono stati presentati al VII congresso Rachide e Riabilitazione di ISICO (Istituto Scientifico Colonna Vertebrale). Per effettuare la ricerca, hanno selezionato 210 pazienti donne, sofferenti di problemi alla schiena cronici , tutte intorno ai 60 anni di età, e le hanno suddivise in tre gruppi, ad ognuno corrispondeva un diverso approccio terapeutico.

Il primo gruppo è stato sottoposto a manipolazioni vertebrali, il secondo ad una terapia individuale, infine il terzo ad una terapia sempre individualizzata, ma basata su esercizi riabilitativi da eseguire insieme ad un numero ridotto di altre pazienti. Al termine della sperimentazione, durata un anno, Francesca Cecchi, coordinatrice dello studio, ha così commentato: “Va detto che tutti e tre i trattamenti ottengono buoni risultati, ma il trattamento individualizzato in gruppo è egualmente se non addirittura più efficace della terapia singola: stimola infatti di più il paziente a ripetere gli esercizi a casa, aiuta ad autogestire il dolore e ha un impatto emotivo maggiore.
 
Con le manipolazione si ottengono buoni risultati che si mantengono nel tempo, ma a fronte di costi più elevati rispetto agli interventi di gruppo; inoltre è un trattamento passivo, che rischia di essere meno efficace sulle capacità di autogestione del paziente”. Un fattore importante, che agisce sul buon successo delle terapie individualizzate di gruppo, è quello psicologico, come ci spiega Stefano Negrini, direttore scientifico di ISICO:
 
“Questa ricerca conferma ancora una volta l’importanza di trattare, accanto alle problematiche fisiche correlate al mal di schiena, anche quelle psicologiche. Infatti se gli esercizi sono meno intensi, come nel caso del trattamento di gruppo, ma i risultati sono migliori, la spiegazione può essere solo nella maggiore interazione con gli altri, che consente di stemperare le tensioni psicologiche tipiche della lombalgia cronica, un dolore che si prolunga per almeno 6 mesi e che è da considerare una patologia bio-psico-sociale”.
 
Infatti, chi ne soffre subisce anche la frustrazione di non poter più condurre la vita di sempre, limitata anche nelle azioni più semplici e banali proprio dal dolore. In casi come questi (ma forse, penso io, vale sempre, per ogni patologia dolorosa), il poter condividere con altre persone che si trovano “nella stessa barca”, le difficoltà della malattia e il percorso terapeutico, giova moltissimo e rende anche meno pesante la riabilitazione.

Parole di Paola Perria