I Paesi che non sono LGBT friendly

Lesbiche, gay, bisessuali e transgender soffrono di discriminazioni e violenze in molte parti del mondo. Se da un lato alcuni Paesi mostrano una notevole apertura alla libertà sessuale e alla tutela dei diritti degli omosessuali, dall'altro ci sono criticità estreme in molte altre nazioni che minano il percorso verso la totale integrazione e la serena convivenza.

I Paesi che non sono LGBT friendly

Non tutti i Paesi sono LGBT friendly: in numerose aree del mondo, infatti, non solo non sono state adottate efficaci politiche in materia ma esistono sanzioni che arrivano alle punizioni corporali e, come vedremo, alla pena di morte. Si tratta di nazioni in cui tra libertà sessuale e condanna sociale c’è un limite oltre il quale si può morire con la giustificazione che “la legge non è uguale per tutti”.

LGBT friendly: i Paesi in cui non esistono politche in materia di omosessualità e transessualità

In molti luoghi nel mondo, alcuni dei quali assolutamente inaspettati, le comunità LGBT vengono ghettizzate e costrette ai margini della legalità. Lesbiche, gay, bisessuali e transgender in alcuni casi sono banditi dalla società civile, in altri, all’estremo, sono puniti sino alla morte.
Paesi come la Somalia, l’Iran e l’Arabia Saudita prevedono la pena capitale per chiunque venga ritenuto attivo o vicino a pratiche non eterosessuali. In Yemen, Afghanistan, Sudan, Mauritania e Nigeria la pena di morte è prevista per legge, di fatto non applicata ma contemplata come mero deterrente.
In questo mosaico altamente controverso si inseriscono aree del mondo in cui, invece, si procede a passo spedito verso una nuova idea di integrazione, tolleranza e convivenza che non preclude la libertà sessuale in ogni sua manifestazione.
Prima fra tutti l’Europa, in cui la Svezia fa da capofila dalla rivoluzione sociopolitca del pensiero LGBT friendly. Regno Unito, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Francia, Canada, Danimarca, Isola della Riunione, Islanda e Finlandia seguono a ruota nell’adozione di misure d’apertura al delicato tema.

Algeria

In Algeria l’omosessualità e ogni forma differente all’eterosessualità sono punite con pene piuttosto severe: appartenere all’universo LGBT è ritenuta deviazione illegale, punita con la reclusione sino a 2 anni.

Egitto

L’Egitto rientra nella lista di nazioni in cui non è stata adottata alcuna politica LGBT friendly. L’mosessualità è bandita dal 2000, mentre le pene previste arrivano a 17 anni di reclusione.

Gambia

Tra i Paesi maggiormente restrittivi in materia LGBT c’è il Gambia, in cui oltre alle pene minori in caso di omosessualità, per transgender e bisessuali si arriva a condanne esemplari sino all’ergastolo.

Somalia e Iran

Nettamente più claustrofobico il sistema penale in Somalia e Iran. In questi due Paesi non solo non esiste la minima possibilità di apertura alle politiche LGBT friendly, ma si arriva addirittura alla pena di morte.

Maldive

A dispetto dell’idolatrata immagine delle Maldive come meta di grande attrazione per i turisti di tutto il mondo, si tratta di una delle aree del mondo in cui la vita degli omosessuali è assai dura. Per le donne lesbiche, ad esempio, sono previsti gli arresti domiciliari. Per i gay, invece, previste pene che vanno dalla reclusione alle torture con 30 frustate.

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Parole di Giovanna Tedde