I disturbi psicosomatici nei bambini: sintomi e quali sono

I disturbi psicosomatici nei bambini sono malesseri fisici di origine psicologica. Scopriamo quali sono e i principali sintomi che li contraddistinguono.

I disturbi psicosomatici nei bambini: sintomi e quali sono

I disturbi psicosomatici nei bambini sono malesseri fisici di origine psicologica, che si manifestano con sintomi di varia natura, difficilmente identificabili. La disciplina che se ne occupa, la psicosomatica, studia proprio le relazioni che intercorrono tra mente e corpo, allo scopo di rilevare come la psiche possa interferire negativamente sul soma (corpo). Ma quali sono quelli più diffusi? Tra i disturbi psicosomatici tipici della prima infanzia si annoverano coliche, eczema, vomito, asma, cefalea, emicrania, colite spastica, disturbi del sonno. E’ fondamentale non sottovalutarli poiché sono malattie vere e proprie, comportano infatti disagi emozionali profondi, danni organici e dolori psicosomatici nei bambini.

Cosa sono i disturbi psicosomatici

La psicosomatica si occupa dei disturbi fisici di origine psicologica, partendo dal presupposto che psiche e corpo sono un tutt’uno. Già Platone affermava “ Il male è che oggi i medici separano l’anima dal corpo”, problema irrisolto a distanza di secoli. C’è da dire però che numerose teorie mediche all’avanguardia ritengono che tutte le malattie siano riconducibili a uno squilibrio della psiche… e c’è persino chi si spinge oltre, parlando di origine spirituale. In quest’ottica se il disagio dell’anima, ovvero del nostro sé più profondo, rimane inascoltato troppo a lungo, prima o poi troverà manifestazione nel corpo. La malattia fisica ha quindi una funzione strumentale, comunica alla persona interessata che qualcosa le sta procurando un’eccessiva sofferenza.

Nel bambino il meccanismo è il medesimo: se per esempio il piccolo soffre perchè si sente trascurato dai genitori, ma non trova il coraggio di esprimere il disagio a parole, il corpo prima o poi lo farà per lui. Si tratta di un meccanismo di difesa innato, particolarmente diffuso in età infantile, quando il linguaggio non è ancora padroneggiato bene. Attraverso la somatizzazione, ovvero la materializzazione delle emozioni negative nel corpo, il bambino riesce infatti a esprimere ciò che ha paura di dire. Tutto sta a questo punto nel saper interpretare il messaggio della malattia psicosomatica… ardua impresa!

Sintomi e quali sono

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I sintomi dei disturbi psicosomatici non sono facili da individuare, non potendo essere ricondotti a specifici disturbi fisici. E’ tuttavia possibile classificarli in tre categorie principali, considerando quelli più diffusi: digestivi, respiratori e cutanei. Inoltre presentano caratteristiche comuni come ripetitività, intensificazioni o remissioni nel tempo, ovvero possono ritornare, aggravarsi o scomparire.

Il disagio può manifestarsi in molteplici forme: se ad esempio un bambino a scuola ha frequenti coliche, ma a casa non ne soffre affatto, evidentemente sta somatizzando un malessere psicologico, legato in questo caso specifico all’ambiente scolastico. Tra i sintomi più frequenti, sempre e comunque ribelli a ogni terapia, asma, mal di testa nei bambini, eczema, alopecia, psoriasi, dolori gastrici e addominali, vomito, colite nervosa, riconoscibile grazie a sintomi specifici e superabile seguendo un’apposita dieta, rigurgiti, a volte diabete. La malattia e gli organi colpiti, detti “bersaglio”, che meglio rappresentano a livello simbolico il disagio psicologico del bimbo, non sono altro che il suo strumento inconscio per esprimere lo stato di ansia e malessere.

Come curarli

I disturbi psicosomatici dei bambini possono essere in talune circostanze curati con i farmaci o richiedere il ricovero in clinica, a seconda della gravità del caso. Solitamente però la terapia ideale consiste nel comprendere il messaggio che il piccolo sta comunicando attraverso il suo corpo. A doverci provare per primi sono ovviamente i genitori, poi il medico, lo psicologo o il neuropsichiatra secondo i casi.

Parole di Laura De Rosa