I 5 sensi sono collegati a livello cerebrale, potenziandone uno si rafforzano gli altri

Uno studio USA-canadese ha dimostrato che i nostri 5 sensi sono tutti collegati a livello cerebrale, tanto che stimolandone uno (la vista, ad es.), si potenziano anche gli altri.

I 5 sensi sono collegati a livello cerebrale, potenziandone uno si rafforzano gli altri

 
Cervello 5 sensi
I nostri 5 sensi – vista, udito, olfatto, tatto e gusto – sono tutti strettamente interconnessi a livello cerebrale, tanto è vero che spesso si influenzano a vicenda. Ma secondo quanto scoperto da uno studio condotto tra Usa e Canada, il collegamento è tale che stimolando e potenziando uno dei sensi, si finisce per ottenere lo stesso risultato con gli altri. Nello specifico, come dimostrato dai ricercatori del Neuro Montreal Neurological Institute and Hospital (Canada), con i colleghi americani della McGill University e del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia, stimolando l’area cerebrale preposta alla vista, si migliora anche l’olfatto.

Insomma, un effetto combinato davvero molto interessante. Per giungere alle loro conclusioni, pubblicate sulla rivista Journal of Neuroscience, gli scienziati hanno effettuato dei test sul cervello di un gruppo di volontari attraverso la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS), in modo da poter visualizzare gli effetti della stimolazione della corteccia visiva e successivamente valutare anche i cambiamenti a livello olfattivo. E così, al termine dei test, si è potuta rilevare la doppia efficacia, occhi più pronti e naso più “fino”.
 
E’ noto che vi sono aree cerebrali separate specializzate per i diversi sensi come la vista, l’olfatto, tatto e così via, ma, quando si sperimenta il mondo intorno a noi, si ottiene un quadro coerente, basato su informazioni provenienti da tutti i sensi. Volevamo scoprire come funziona nel cervello. In particolare abbiamo voluto mettere alla prova l’idea che l’attivazione delle regioni cerebrali principalmente dedicate a un certo senso potrebbero influenzare l’elaborazione in altri sensi.
 
Quello che abbiamo scoperto è che stimolare elettricamente la corteccia visiva migliora le prestazioni in un compito che richiedeva ai partecipanti di identificare l’odore strano in mezzo a un gruppo di tre”, ha spiegato il coordinatore dello studio, Christopher Pack.
 
Inoltre: “Questo cross-wiring (interferenza) di sensi è stato descritto nelle persone con sinestesia, una condizione in cui la stimolazione di un senso porta ad automatiche, involontarie esperienze in un secondo senso, provocando per esempio il vedere il colore dei numeri, sentire o l’odore delle parole, o udire gli odori .
 
Ora, questo studio mostra che cross-wiring dei sensi esiste in ognuno di noi, in modo da poter essere tutti considerati a un livello sin estetico”, ha specificato il dott. John Lundstrom. Non so se questa scoperta possa portare a qualche tipo di risvolto pratico, ad esempio nelle terapie di persone affette da qualche deficit sensoriale, ma sicuramente è molto affascinante.

Parole di Paola Perria