Gravidanza: quando andare in ospedale?

Ecco qualche informazione e consiglio utile per capire quando andare in ospedale durante la gravidanza in caso di anomalie o imprevisti.

Gravidanza: quando andare in ospedale?

Gravidanza, quando andare in ospedale? Una domanda frequente tra le future mamme, tra le donne in dolce attesa. Dalle più ansiose che, spesso vittime dell’ansia, si recherebbero dal medico a ogni piccolo movimento sospetto, a quelle fin troppo ottimiste che non colgono nemmeno i segnali meno rassicuranti, ecco qualche consiglio utile per capire quando andare in ospedale, quando andare in pronto soccorso in caso di anomalie o imprevisti con il pancione al seguito.

Se la parola d’ordine è niente allarmismo, perché la gestazione non è una malattia ma una condizione fisiologica particolare quanto emozionante, è altrettanto importante non sottovalutare alcuni segnali, alcuni sintomi che potrebbero indicare la presenza di un’anomalia.

Innanzitutto, meglio recarsi al pronto soccorso per fugare ogni dubbio se: si avvertono dolori addominali importanti e persistenti; si notano perdite di sangue rosso vivo non sporadiche o minime e/o perdite di liquidi vaginali non ben identificati; non si avverte più il movimento del piccolo; si manifestano forti mal di testa e dolori persistenti agli arti; si percepisce uno strano prurito in tutto il corpo; si verifica un aumento importante della pressione arteriosa. A questi sintomi, che vanno annoverati tra le anomalie che meritano un controllo presso una struttura sanitaria, meglio aggiungere anche la comparsa di contrazioni uterine regolari e dolorose che, nelle ultime settimane di gestazione potrebbero essere sintomatiche dell’inizio del travaglio.

Chiarito quando conviene non sottovalutare le anomalie, meglio chiarire anche cosa portare con sé, se è possibile, in pronto soccorso. In particolare, il consiglio è di avere, oltre al documento di identità, il codice fiscale e la tessera sanitaria, anche la cartella della gravidanza (redatta dal proprio ginecologo o dall’ostetrica che sta seguendo la dolce attesa) e il risultato di esami ed ecografie già effettuate. In questo modo, il medico del pronto soccorso sarà in grado, in caso di disturbi o anomalie, di effettuare un’anamnesi più completa e ragionata, anche sulla base delle condizioni generali dell’interessata e dell’andamento della gravidanza certificato dallo specialista curante e dai referti dei diversi esami fatti.

Se fosse necessario specificarlo, gli altri buoni motivi per recarsi in ospedale sono i fastidi, i disturbi, i traumi e gli incidenti che normalmente implicano una gita fuori programma al pronto soccorso, con o senza il pancione al seguito.

Parole di Camilla Buffoli