Genova, madre allontanata dal ristoratore: 'Non può allattare qui'

L'episodio ha avuto come protagonista una giovane mamma con il figlioletto di appena 4 mesi. La donna si sarebbe seduta sui gradini di fronte al locale, per poi allattare il piccolo. A questo sarebbe seguita l'aggressione verbale del ristoratore.

Genova, madre allontanata dal ristoratore: ‘Non può allattare qui’

A Genova, una giovane madre è stata allontanata da un ristoratore perché intenta ad allattare il figlio. Sarebbe accaduto sabato scorso, all’ora di pranzo, quando la donna si sarebbe seduta con il compagno e il bimbo di fronte al ristorante. Il proprietatio del locale l’avrebbe insultata e invitata in malo modo ad andar via.

Donna aggredita dal ristoratore perché allatta

Si era seduta insieme alla famiglia, compagno e figlio di 4 mesi, sui gradini di piazza Matteotti, a Genova, per consumare un hamburger.
Il bambino, 4 mesi, avrebbe avuto fame e per questo la giovane mamma si sarebbe messa ad allattarlo. Un gesto naturalissimo, che evidentemente ha scatenato un moto di rabbia e aggressività inconsulta nel proprietario del ristorante di fronte.
L’uomo sarebbe uscito fuori dal locale inveendo contro la donna, invitandola con toni offensivi ad allontanarsi per non ledere la “comune decenza”.
Una convinzione tutta sua, tradotta in un impeto inaspettato e inopportuno. La giovane mamma ha deciso di evidenziare l’accaduto sui social, attraverso un post sul suo profilo Facebook.

Giovane madre sotto shock: “Non potevo crederci”

“Non potevo crederci, non si può cacciare una persona da un luogo pubblico: io ho sempre allattato ovunque e quando è possibile cerco di appartarmi per creare un’atmosfera tranquilla, senza nascondermi ovviamente”,ha raccontato la malcapitata, rivendicando il sacrosanto diritto di allattare serenamente, e invocando maggiori tutele per le madri.

La risposta del ristoratore che ha cacciato la mamma

Il titolare ha provato poi a metterci una pezza, ma il dado era ormai tratto, e al netto delle personali convinzioni resta la sua immotivata collera verso una donna che compie il gesto più normale del mondo.
“Ho chiesto alla donna se fosse possibile spostarsi e avrei fatto la stessa cosa con chi fuma. Lo spazio è pubblico, vero, ma erano a 50 centimetri dai miei tavoli”, ha scritto sul suo Facebook il ristoratore, sovraesponendo ulteriormente il suo profilo (e il suo locale) a uno stillicidio di accuse impetuoso, difficile da arginare.

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Parole di Giovanna Tedde